Lucia Guglielminetti's books on Goodreads
Sette giorni per i lupi Sette giorni per i lupi (RVH, #2)
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Ascesa alle Tenebre Ascesa alle Tenebre (RVH, #1)
reviews: 2
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- 7-

 

 


 

To:  Eric <billisabitch@vampmail.com>

Subject:  “A bloody mess”

 

Eric, sono Jessica. Ho provato a contattarti su Skype, ma eri sempre offline. Non voglio allarmarti ma la situazione qui è precipitata, credo che dovremmo tornare al più presto a Shreveport tutte e tre. Pam mi odia, dice che è tutta colpa mia se si è lasciata andare con Raistan ed è successo quello che è successo. Ma io come potevo immaginare un simile casino? E poi che ne sapevo che è innamorata cotta di Raistan?

Cercherò di spiegarti in breve quello che è successo, ma non sono mai stata brava con i riassunti. Praticamente, io e Raistan abbiamo avuto un piccolo… ehm… incontro romantico, che però non è andato come speravo, nel senso che lui mi ha piantata in asso e ha deciso che ero troppo ragazzina per lui. Io mi sono infuriata e ho spifferato quello che era successo a Tara, la quale ha fatto irruzione nell’appartamento di Pam e l’ha beccata in flagrante con Raistan. E da lì è andato tutto a rotoli… insomma, sai com’è fatta Tara, non ragiona, è aggressiva, è matta, e poi da quanto ha messo piede qui ha sviluppato un’antipatia istintiva per Raistan… e ora è pure gelosa marcia. In pratica lo ha aggredito, e Raistan si è arrabbiato moltissimo e l’ha sfidata a combattere contro di lui nella gabbia tra mezz’ora.

Ora Pam e Tara sono di là che discutono mentre Tara si prepara… stanno litigando di brutto… Non ho mai visto Pam così angosciata, credo sia terrorizzata all’idea di quello che Raistan possa fare a Tara, anche se continua a sbraitarle contro come una scimmia inferocita! Raistan la massacrerà… Cosa devo fare?

 

Ti prego, rispondi appena puoi.

 


Jessica

 

 

-

 

 


Jessica cliccò su “invio” e si voltò, nervosa, ad ascoltare le due vampire che nella stanza a fianco continuavano a discutere animosamente.

“Quante volte devo dirtelo ancora, fottuta imbecille che non sei altro? Raistan NON mi ha violentato! Credi che non conosca la differenza? Mi consideri una contadinella sprovveduta incapace di difendersi, per caso? Stavo facendo sesso con lui perché mi andava, e TU non avevi alcun diritto di interferire! Anzi, sappi che ho voglia di farti a brandelli io stessa per avermi messo in una situazione così imbarazzante!”

“Il che non fa altro che confermare che ho avuto ragione a prendere quel porco bianco per le palle! Mi dispiace solo di non avergliele strappate seduta stante” ringhiò Tara, mentre armeggiava freneticamente con i parastinchi di cuoio. Non che servissero a qualcosa, ma Pam aveva insistito perché li indossasse. Ti faranno sentire meno male, aveva detto. “Conosco fin troppo bene quel genere di stronzi! Credono che le lesbiche debbano essere raddrizzate scopandole con i loro luridi cazzi mosci! Ma come hai potuto? Come diavolo hai potuto farti plagiare così?”

“Credimi, ragazzina, sei paurosamente fuori strada. Non so che razza di esperienze tu abbia avuto ma Raistan non è quel genere di uomo.”

“Continui a difenderlo! Questa è la classica mentalità da vittima! Dio, sei… patetica!”


“Piantala di dire stronzate! Io sono lesbica, ma ogni tanto mi piace farmi un giro nell’altra sponda. Punto. E’ sempre stato così! Credi che non abbia scopato selvaggiamente con Eric durante i primi anni dopo la mia trasformazione? Credi che non ci siano stati altri maschi dopo di lui? Sei ancora una bamboccia inesperta, ma lascia che ti dica una cosa: presto ti accorgerai che le tue pulsioni vampiriche inizieranno a non fare più tanta differenza fra “maschio” e “femmina”… La nostra razza è pansessuale. Ah, ma dimenticavo… sei troppo ignorante per conoscere questa parola.”

“La conosco benissimo, invece! Ma questo non ti giustifica! Tu… credi di potertene andare in giro a scopare chi ti pare e farla franca con me, forse?”

Pam sollevò un sopracciglio e incrociò le braccia. “Ah… ora ho capito. Qui non si tratta di difendere la mia virtù o i diritti dei gay, giusto? Qui si tratta della tua gelosia. Pura e semplice. Sei gelosa fradicia, come una mogliettina cornuta.”

“ ’Fanculo, Pam!” Tara si infilò un guanto con uno strattone e fece per girare i tacchi, ma Pam la bloccò.

“Stammi a sentire. Colpiscilo nei testicoli ogni volta che puoi – come avrai notato ne soffre particolarmente – e stai attenta perché tende a sorprenderti da dietro o dall’alto. Sfrutta la tua velocità: tentare di batterlo in forza ti farebbe perdere in partenza. Non risparmiarti mentre combatti, ma non dire nulla che possa farlo infuriare ancora di più. Okay?”

Tara annuì, a mascella serrata, e uscì dalla stanza. Pam sospirò e si voltò verso Jessica. “Andiamo”, disse.

 


-

 


Quando le tre vampire fecero il loro ingresso nel Cages, il locale era semivuoto e immerso in un silenzio surreale. Gli unici presenti erano una manciata di vampiri – trenta, al massimo – e un paio di lycan. Raistan aveva chiuso il Cages agli umani, per quella sera: lo scontro che stava per avere luogo all’interno della gabbia era ben lontano dagli standard a cui erano abituati i comuni mortali. Quella notte, Raistan non aveva alcuna intenzione di perdere tempo a combattere come un normale essere umano. I pochi astanti parlottavano tra loro a voce bassa; nessuno schiamazzo, nessuna invocazione sguaiata, neppure l’abituale “Kooi! Kooi”. Solo sussurri e il martellare ritmato della batteria di una canzone metal, in sottofondo.

Tara si avvicinò alla gabbia, al cui interno Raistan era già a torso nudo; lanciò un ultima occhiata a Pam, salì la breve scala a pioli d’acciaio ed entrò.

 

 


-

 


 

Raistan

 


 

Doveva succedere, lettori miei. Dovevo prendere a calci quell’insopportabile troia nera, e dovevo farlo pubblicamente, altrimenti ne sarebbe andato della mia reputazione qui al Cages. So che vi state domandando se l’abbia fatta a pezzi, arsa o semplicemente smembrata; ma dovrete pazientare e sorbirvi tutta la storia.

La cagna è entrata nella gabbia mentre io stavo facendo scricchiolare le nocche per calmarmi un po’ i nervi. Aveva un grugno ancora più arcigno del solito. Ricordo che ho sogghignato nel vedere che indossava un paio di ridicoli parastinchi di cuoio… Oh, le sarebbero serviti davvero a molto. Forse avrei potuto farglieli ingoiare, o infilarglieli dove non batte il sole, o usarli per reciderle la testa. Pam deve essere davvero affezionata a questa stronza, se è diventata tanto patetica da prendersi cura di lei come una chioccia, ho pensato, ormai quasi ridendo. Quando Jasper ha battuto sul gong l’inizio del match, la virago nera ha iniziato a squadrarmi e a ringhiare sommessamente; qualche secondo dopo si è lanciata contro di me con una specie di ruggito.

Una parte di me si è quasi dispiaciuta nel doverla afferrare per la collottola e sbatterle la testa contro le sbarre delle gabbia… una parte molto piccola, a dire la verità; ma il divertimento sarebbe stato minimo e troppo breve se avessi continuato ad infierire fino a frantumarle il cranio completamente, così ho mollato la presa e ho lasciato che riprendesse conoscenza. Volevo che fosse sveglia e urlante quando l’avrei presa e ridotta con metodo ad un ammasso di carne sanguinante, e volevo che la cosa fosse il più cruenta possibile, a beneficio del mio piccolo audience di vampiri. Nessuno manca di rispetto a Raistan Van Hoeck, capo dei Diurni. Era questo che i miei simili dovevano far entrare nelle loro insignificanti teste vuote… specialmente i pivellini che hanno ancora le zanne da latte.


Tara si è ripresa sputacchiando sangue e si è faticosamente rimessa in piedi, quasi arrampicandosi alle sbarre della gabbia. Mentre si rialzava, mi ha lanciato un’occhiata torva, ma non ha detto una parola. Con la coda dell’occhio ho notato Pam che, con Jessica al fianco, se ne stava appollaiata su uno sgabello poco lontano dalla gabbia: a dispetto del suo atteggiamento altero, ho notato qualcosa di inconfondibile, nei suoi occhi. Paura.

Mi sono sbarazzato di quell’immagine e sono tornato a focalizzarmi sulla mia impetuosa avversaria, che dopo un paio di secondi si è lanciata di nuovo all’attacco, anche stavolta con un urlo rauco come per darsi una carica che le sarebbe servita a poco e niente. Un manrovescio ed eccola rovinare a terra a gambe all’aria. Dio… era talmente facile che rischiava di diventare imbarazzante, caro lettore. Questa Tara, a detta di Pam, ha avuto dei trascorsi da lottatrice prima di essere trasformata, ma a guardarla in quel momento non si sarebbe proprio detto. Il piccolo capannello di vampiri e i due lycan che stavano facendo le veci del pubblico hanno iniziato a parlottare sommessamente tra loro; ne ho visti un paio prendere i loro drink e allontanarsi con una scrollata di spalle, e ho drizzato le antenne per ascoltare quello che si stavano dicendo. A che serve rimanere? Tanto so già come andrà a finire, Van Hoeck la farà a polpette tra un paio di minuti, ha detto uno dei due. Già… è come guardare uno scarafaggio che cerca di giocarsela ad armi pari con un rottweiler, ha sghignazzato il secondo. Così è troppo facile. Non so cosa creda di dimostrare nel prendersela pubblicamente con una neonata che ha meno di un anno di vita… Avrebbe fatto meglio a staccarle la testa e darle fuoco nel privato del suo ufficio. Invece no… gli piacciono proprio queste porcate teatrali. Patetico, sul serio.


Figli di puttana… non preoccupatevi, appena avrò finito con la cagna sarò tutto vostro, ho pensato. Serrando i pugni, mi sono avvicinato Tara, che solo allora stava riprendendo – di nuovo – conoscenza; mi sono inginocchiato e le ho circondato il collo con il braccio e ho iniziato a stringere.

Vi chiederete che senso ha cercare di soffocare un vampiro. Beh, nessuno, se il vostro obiettivo è puramente ucciderlo, perché come saprete bene non abbiamo bisogno di ossigeno per vivere; ne ha molto, invece, se il vostro scopo è terrorizzare e infliggere sofferenza, soprattutto se il vampiro in questione è stato trasformato da poco: il cervello, ancora troppo abituato a ragionare in termini umani, reagisce alla sensazione di soffocamento con una miriade di allarmi rossi e la paura di morire dilaga nell’organismo, paralizzandolo. Esattamente quanto stava accadendo alla cagna, che ha iniziato ad annaspare e a dibattersi senza rendersi conto che non la stavo uccidendo, non ci stavo nemmeno… provando. Non ancora. E’ stata una bella soddisfazione sentire i versi di genuino terrore che ha preso a fare, mentre sprecava stupidamente tutte le sue forze per tentare di risucchiare aria invece che per divincolarsi. Idiota.

 


Coraggio, Tara! Reagisci!

 


Sulle prime, mi è sembrato che Pam lo avesse detto a voce alta. Invece, lo stava solo pensando. Non mi capita spesso di intercettare i pensieri degli altri vampiri per caso, senza essermi concentrato sulle loro frequenze, ma chissà… E’ possibile che la mia momentanea… vicinanza fisica con Tara abbia acuito la connessione mentale che ho con la sua Maker.

“Lasciami andare, fottuto porco bianco” ha improvvisamente mugugnato Tara. E, non ci crederete mai, ha avuto il coraggio di mordermi sull’avambraccio, dopo essersi divincolata con uno scatto che, lo riconosco, mi ha colto di sorpresa. Sì, proprio così: è sgusciata dalle mie spire come una saponetta viscida e prima ancora che potessi accorgermene mi ha affondato i canini nell’avambraccio. Ho mollato la presa e, rialzatomi in piedi, mi sono esaminato il braccio, su cui spiccavano due fori rotondi e leggermente slabbrati che stavano già iniziando a richiudersi. Ho inclinato la testa per osservare meglio Tara, che mi stava fissando con aria feroce, acquattata in posizione di attacco nell’angolo opposto della gabbia, con la bocca e i denti sporchi del mio sangue.

Porco bianco? Sul serio?” ho esclamato. “E’ un po’ razzista da parte tua, far riferimento al colore della mia pelle, non trovi?” Un attimo dopo la tenevo per la gola, sollevata di almeno mezzo metro da terra.


“Siete tutti uguali, voi negri. Sempre a lamentarvi e a piagnucolare e a insultare i bianchi. Non è colpa di nessuno se la natura vi ha fatto del colore della merda” ho sghignazzato, guardandola negli occhi. Ormai avevo intuito che la pivella è particolarmente sensibile all’argomento razziale e ho deciso di sfruttare il filone a piene mani, solo per l’impagabile goduria di vederla fissarmi come se fossi il fottuto diavolo in persona. Volete la verità? Stavo recitando un copione: per me gli umani, bianchi, neri, gialli, verdi o arancioni che siano, sono tutti uguali: esseri insulsi e meschini, pieni di cattiveria ed arroganza, la cui unica qualità è rifornirci di globuli rossi… con giusto qualche eccezione degna di nota qua e là. Sì, mentivo, ma cazzo, se ne è valsa la pena: la puttana stava andando fuori di testa.


“Sai cosa diceva mio padre? Il mio padre umano, intendo” ho continuato, ridendo. “Che siete geneticamente programmati per essere schiavi. Oddio, forse non ha usato la parola geneticamente… Era ancora la fine del Seicento, in fondo, ma il concetto è quello. Sai, quando ero bambino la mia famiglia possedeva circa una decina di schiavi negri, e mio padre, quando voleva premiarmi per qualcosa, mi faceva assistere mentre li frustava a sangue. E’ uno dei ricordi più piacevoli in assoluto che ho della mia vita umana.”

Altra bugia. Non avevamo schiavi neri, né schiavi di altri colori: nell’Olanda di fine diciassettesimo secolo erano tutt’altro che diffusi, e comunque la mia famiglia non era abbastanza ricca. Possedevamo soltanto un paio di servette di appena qualche anno più grandi di me. E mio padre, quando mi portava a vedere le punizioni che infliggeva loro, lo faceva perché pensava fossi un finocchio e un pusillanime, e se si accorgeva che distoglievo lo sguardo o nascondevo le lacrime mi rifilava un manrovescio senza fare complimenti.


Una bugia molto efficace, però. Tara non ha detto una parola, dato che la mia mano le stringeva saldamente la gola, ma ha preso a scalciare freneticamente e i suoi occhi sembravano essere sul punto di schizzare fuori dalle orbite. Potevo percepire con chiarezza le ondate di ansia che provenivano da Pam, ed è stato proprio per lanciarle una brevissima occhiata che mi sono distratto una frazione di secondo… Giusto il tempo di voltarmi, e un dolore feroce, pazzesco mi è esploso nelle parti basse, costringendomi a piegarmi in avanti e a mollare la presa. Sissignore, la cagna ha di nuovo attentato con un calcio alla salute già compromessa delle mie povere palle. Miriadi di stelline sono apparse nel mio campo visivo, rendendomi momentaneamente cieco: perciò, non ho nemmeno visto che la puttana ha divelto un frammento di acciaio dalle sbarre della gabbia e lo ha usato per infilzarmi, con un fendente deciso, proprio alla base della gola. Se avesse spinto il piolo d’acciaio ancora più a fondo, mi avrebbe probabilmente reciso la spina dorsale, mettendomi fuori combattimento per almeno una buona mezz’ora.

 

Lo capite da soli, a quel punto ero incazzato come una tigre.

Con un ruggito le sono piombato addosso con tutto il mio peso, l’ho immobilizzata tra le mie gambe e le ho strappato quel dannato pezzo di metallo dalle mani. Non era un paletto di legno, ma avevo il sospetto che fosse in grado di fare un danno notevole se piantato dritto nel cuore. La cagna mi ha fissato con gli occhi sbarrati, come un coniglio paralizzato. Ero sopra di lei con le braccia sollevate sopra la testa, pronto a vibrare il colpo decisivo, quando Pam si è messa in mezzo.

“Fermati, Raistan!” l’ho sentita urlare. Mi sono voltato, e si stava già arrampicando sulla scala che conduceva all’ingresso della gabbia. Con una manata ha mandato in pezzi la serratura elettronica e ha spalancato il cancello, entrando a passo di carica nella gabbia.

“Che cazzo stai facendo, stupida femmina?” ho ruggito, senza tuttavia smontare dalla mia postazione di attacco.

“Non ti lascerò infilzare la mia progenie, Raistan” ha replicato Pam con fierezza, puntandomi addosso i suoi glaciali occhi azzurri.

“Ah, no? E come hai intenzione di fermarmi?” ho sibilato.

“Ti sfido a duello. Mortale.”

 


Ero incredulo, caro lettore. Non riuscivo a credere che quella completa imbecille stesse firmando la sua condanna a morte, mettendomi di fatto con le spalle al muro: non potevo rifiutare una sfida tanto esplicita… non davanti a dei testimoni della nostra razza, se non volevo espormi al pubblico ludibrio passando ufficialmente per uno smidollato.

“No, non lo farai” ho bisbigliato, a voce bassissima. “Pamela, sii realista. Sai perfettamente che non hai speranze di uscire da questa gabbia viva, se ci sfidiamo a un duello mortale. Ho il triplo dei tuoi anni. Ti farò a pezzi. Non lo farai.”

“Lo farò eccome. E tu mi ucciderai… e poi dovrai fare i conti con l’ira di Eric.”

Eric Northman. Mille anni e un amore sconfinato per la sua progenie. Ho sentito il gelo impadronirsi del mio sangue mentre realizzavo i termini di quello che ormai era palesemente uno spietato ricatto.


“Stai scherzando, vero?”, ho ribattuto. Per tutta risposta Pam mi ha fissato dall’alto verso il basso con spavalderia e ha incurvato le labbra in un sorriso feroce. Ma potevo scorgere la silenziosa supplica nei suoi occhi, e ho percepito chiaramente il messaggio mentale che mi stava mandando. Chiudiamola qui, Raistan, prima che le cose precipitino. Hai punito Tara abbastanza. Sai bene che andrò fino in fondo… Non costringermi a immolarmi per salvarla. Non costringermi a segnare la tua condanna a morte per mano di Eric. Ti prego.

“Perché lo fai?” ho mormorato, piano, così che solo lei potesse udirmi. “E’ solo una scocciatura, non la volevi neanche quando l’hai trasformata… perché ora vuoi morire per lei?”

Perché è la mia creatura, e la amo.

 


Ho abbassato lo sguardo sul volto di Tara, che mi stava ancora fissando con quegli occhi neri tanto spalancati da sembrare enormi. Poi ho guardato Pam, di nuovo. E, con un sospiro stanco, ho lasciato cadere il piolo d’acciaio.

 

 

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Commenti: 7
  • #1

    Aria (venerdì, 01 marzo 2013 11:42)

    Che ingiustizia che quella bifolca arrogante di Tara se la sia cavata così a buon mercato!
    Che rabbia che Pam sia dovuta ricorrere a soluzioni estreme per salvarle la pelle (e che sciagura amare una simile disgrazia ambulante)!
    Povero Eric che si ritrova un'insopportabile demente per nipote!
    E, come se gli non bastasse una rogna del genere in famiglia, quella testa vuota di Jessica si è totalmente dimenticata del suo messaggio per Pam...e ora lui è sparito!
    Tutto per colpa di due baby vampire instabili!!!
    Con persone del genere vicine, chi ha bisogno di nemici???

  • #2

    Mabel (venerdì, 01 marzo 2013 11:48)

    Pam per una volta potevi stare a cuccia e lasciare fare a pezzi quel gatto appeso alle palle che hai come progenie... Occorre concedere ai vampiri la linbertà emotiva di disconoscere i figli e mandarli a remare quando sono come Tara. Anche nella discussione con Pam è stata irritante all'ennesima potenza... Mi ha fatto scompisciare la lettera di Jessica a Eric... mi sono immaginato l'aria rassegnata con cui dovrà sorbirsi i pensieri confusi della ragazzina. Splendida la descrizione della lotta. Le scene di azione sono, a mio parere, le più impegnative da scrivere.

  • #3

    Aria (venerdì, 01 marzo 2013 11:57)

    P.S. Mi sono dimenticata, ed è imperdonabile, di rinnovare anche in questa sede il mio incodizionato entusiasmo per l'incomparabile account mail di Eric!
    La vera classe si nota anche nei piccoli dettagli. ;)

  • #4

    LuciaG (venerdì, 01 marzo 2013 12:25)

    @Mabel e Aria: cosa volete farci, i figli sono piezz'e core e bisogna tenerseli così come ci capita... speriamo comunque che Tara si sia resa conto che le conviene comportarsi con un po' più di rispetto, perchè la prossima volta l'Olandese potrebbe non essere così magnanimo. D'altronde come si permette, lei, novellina ignorante e bifolca, come dice Aria, di giudicare e disprezzare vampiri tanto più antichi di lei?
    Gli interventi di Jess poi mi fanno sempre scompisciare, una delle cose più divertenti da scrivere, di questo crossover, sono proprio i pezzi in cui lei prende la parola.
    Aria, hai ragione, l'indirizzo mail di Eric è sempre un cavallo di battaglia!

    Godetevi questo pezzo, insomma, e il prossimo, che trovo molto divertente, perchè poi la musica cambia e iniziano i guai. Ma guai grossi grossi!

  • #5

    Mabel (venerdì, 01 marzo 2013 13:10)

    Ma Billith conserva i ricordi? Perchè temo abbia un conto in sospeso con l'Olandese

  • #6

    raistanvanhoeck (venerdì, 01 marzo 2013 14:06)

    Glom... non ce ne parlare. Siamo molto, molto preoccupate.

  • #7

    raistanvanhoeck (venerdì, 01 marzo 2013 16:01)

    Confermo: i figli so' piezz'e' core, e conoscendo da che famiglia viene Pam, non potevate certo pretendere che avrebbe lasciato che Raistan uccidesse la sua progenie... Eric lo farebbe? certo che no. Infatti, per quanto lui stesso mal sopportasse Tara pre-vampirizzazione, l'ha accolta nella sua famiglia senza batter ciglio. Un bell'insegnamento di tolleranza... E poi sospetto che prima o poi Raistan e Tara impareranno a sopportarsi a vicenda, se non addirittura a riconoscere all'altro qualche pregio.

    Ora più che mai è necessario che i nostri vampirozzi la smettano con questi ridicoli bisticci e facciano fronte comune... e presto scoprirete il perché.

    -CLAUDIA-