Lucia Guglielminetti's books on Goodreads
Sette giorni per i lupi Sette giorni per i lupi (RVH, #2)
reviews: 1
ratings: 1 (avg rating 5.00)

Ascesa alle Tenebre Ascesa alle Tenebre (RVH, #1)
reviews: 2
ratings: 2 (avg rating 4.50)

 

 

 

(NdA: In questo capitolo verrà introdotta una sorta di... crossover nel crossover, per così dire. Abbiamo deciso di divertirci, no? Più avanti capirete cosa intendiamo...)

 

 

 

 

- 9-

 

 

 

 

“Mmmhhh… mi sento tutto indolenzito” si lagnò Raistan stiracchiandosi, mentre scendeva la scaletta dell’aereo. A Dallas erano le venti e trenta: grazie alle circa sette ore di fuso orario in meno, questa volta non era stato necessario viaggiare chiusi nelle casse. La notte li aveva accompagnati come un cagnolino fedele durante tutto il tragitto.

“Ma guarda, non riesco proprio a immaginare il perché”, mugugnò Tara tra i denti.

“Cosa vorresti dire, Cassius?”

Raistan, dopo il combattimento nella gabbia finito per Tara in modo a dir poco disastroso, aveva iniziato a sfotterla con ogni genere di nomignoli solo per vederla contrarre la mascella e mordersi la lingua con la coda tra le gambe: a quanto pare, il pestaggio aveva sortito un effetto educativo piuttosto efficace. Tara fece per rispondere, ma fu interrotta frettolosamente da Jessica, ansiosa di cambiare argomento. “Ehi! Guardate, ci stanno aspettando! Andiamo!”

Poco lontano spiccava una limousine nera e blindata, accanto alla quale era in piedi un uomo vestito anche lui di nero con un cartello che recitava Van Hoeck. Pam affrettò il passo, iniziando quasi a correre verso l’auto. “Muovetevi!”, esclamò. Raistan roteò gli occhi. Pam sarebbe stata intrattabile finché Eric non fosse stato al sicuro. La decisione di aiutarla a ritrovare il suo Maker, tutto a un tratto, non gli sembrava poi tanto una buona idea. Anzi, a dire il vero non gli era mai sembrata tale. Per fortuna era riuscito ad avvertire Shibeen per telefono poco prima di partire: lei gli aveva impartito la sua solita ramanzina (Ma sei scemo? Vai a infognarti in un tale casino solo per far contenta quella smorfiosa di Pam? Lascia che se la vedano da soli, cazzo! Finché Lilith non arriva in Europa, non è un nostro problema!) ma alla fine aveva capito che era per Eric che lo faceva. Glielo doveva, a Northman, e poi faceva sempre comodo avere un vampiro vichingo millenario in debito con te. Shibeen aveva continuato a protestare, ma alla fine si era arresa, non prima però di costringere Raistan a giurare solennemente che sarebbe rimasto in contatto mentale con lei qualsiasi cosa fosse accaduta.

 

-

 

Quando la limo si fermò, Raistan poté constatare con i suoi occhi che il celebre Hotel Carmilla di Dallas era davvero all’altezza della sua fama internazionale. In tutte le grandi città europee ormai gli alberghi per vampiri erano una realtà, ma di certo nessuno, neanche il raffinatissimo Bathory di Londra, poteva competere con la maestosità tutta texana del Carmilla: un palazzo enorme, illuminato a giorno da sfavillanti luci scarlatte, sulla cui facciata spiccavano le lettere Hotel Carmilla a caratteri cubitali. Poteva essere più appariscente? Il depliant diceva che sul tetto c’era persino una piazzola per l’atterraggio degli elicotteri. Chapeau.

Quando i quattro vampiri varcarono l’ingresso e si ritrovarono nella lussuosa hall, ad attenderli c’era una elegante vampira mora, abbigliata con un giubbotto di pelle nera, pantaloni grigio scuro aderentissimi e tacchi alti.

“Ben arrivati, signori. Io sono Isabel Beaumont1, sceriffo dell’Area 9 del Texas e amica di vecchia data di Eric Northman”, disse, con un lieve accento ispanico che Raistan non tardò ad individuare come castigliano. “E’ un grande onore incontrare il Sommo Maestro dei Diurni d’Europa. Grazie per aver accettato di aiutarci.”

El honor es mío, princesa Isabel”, disse Raistan in perfetto castigliano, sfilandosi gli occhiali da sole e rivelando i suoi occhi celesti dalle pupille bordate di rosso. Isabel sorrise caldamente, stupita. “Non mi chiamavano così da molto, molto tempo. Dunque voi sapete chi ero in vita?”

“Naturalmente. Nella mia casata la vostra storia è celebre. Possiamo darci del tu?” fece Raistan. “Siamo qui per combattere, evitiamo i formalismi.”

“Sono assolutamente d’accordo. Oh, che sgarbata. Lei è… Tu sei Pamela Swynford de Beaufort, giusto? Non hai idea di quanto Eric mi abbia parlato di te… sono entusiasta di conoscerti, anche se mi sarebbe piaciuto farlo in altre circostanze.”

Pam annuì; poi, quasi esprimendosi a fatica, disse: “Lei è la mia progenie, Tara Thornton. L’altra è Jessica Hamby, progenie di Bill Compton.”

“Conosco Jessica, era qui durante l’emergenza di Godric.” affermò Isabel. “A quanto pare, purtroppo, siamo destinati a riunirci sempre e solo in momenti drammatici. Salve, Tara, è un piacere averti fra noi. Ma vi prego, seguitemi nel privé… Potrete riposarvi e bere qualcosa mentre vi illustro la situazione; ai vostri bagagli penseranno gli inservienti.”


Qualche minuto dopo il gruppo di vampiri era riunito in una lussuosa sala privata, su una serie di divanetti disposti attorno a un tavolo su cui erano poggiati svariati drink al sangue sintetico. “Tra poco arriveranno i blood donors” – si scusò Isabel. “Le leggi del Texas ci vietano di immagazzinare vero sangue umano per scopi nutritivi, tuttavia la prostituzione è concessa. Non lo trovate quantomeno contraddittorio?”

“Ah, gli umani…” replicò Raistan. “Più li frequento, e meno li trovo comprensibili. Come mai avete deciso di organizzare l’incontro in questo hotel?”

“Una questione logistica. Da quando i rapporti fra umani e vampiri sono diventati così drammatici a causa della comparsa di Lilith, abbiamo deciso di organizzare qui il quartier generale dei vampiri ancora favorevoli al mainstreaming. La sede centrale dell’Authority è andata distrutta, e l’Hotel Carmilla era l’unico edificio abbastanza grande e sufficientemente attrezzato per ospitare un vero e proprio esercito di vampiri… che è esattamente quello che abbiamo creato qui.”

“Notevole”, commentò Raistan.

“Bando alle ciance, parliamo di Eric” si intromise Pam, senza troppi convenevoli. Raistan le scoccò un’occhiataccia severa, ma Isabel non parve fare caso alla scortesia di Pam e si accinse a spiegare l’accaduto, che coincideva grosso modo con quanto aveva comunicato Sookie nel videomessaggio: Eric era partito per una spedizione con altri otto vampiri antichi dopo che Billith era stato localizzato nel nord della Georgia, ma la missione si era conclusa in una carneficina e di Eric, o di Bill, non era stata trovata traccia.

“Devo parlare immediatamente con Sookie Stackhouse” dichiarò Pam. “Dov’è?”

“Oh… Sookie è nella sua stanza. Sta soffrendo molto” spiegò Isabel.

“Immagino”, commentò Raistan indifferente. “Poverina” – si aggiunse Jessica. “Dev’essere durissima per lei sapere che Eric è nei guai.”

“Non è solo questo”, spiegò Isabel, leggermente a disagio. “La sua non è solo sofferenza emotiva. In questo momento è sotto morfina. E’ da qualche ora che è caduta vittima di atroci dolori fisici, di cui non esiste alcuna diretta causa materiale; noi pensiamo che si tratti del blood bond…”

“Del blood bond?!” fece Pam.

Isabel annuì. “Del blood bond che la lega a Eric… crediamo che qualsiasi cosa stia provando Eric, lei la percepisca sul suo corpo.”

“E quando pensavi di dirmelo?” sbottò Pam con ferocia. “Portami subito da lei, devo parlarle!”

Raistan serrò la mascella e rivolse uno sguardo a metà fra il mortificato e l’esasperato a Isabel: Pam non era certo una sua responsabilità, né lo era imporle di comportarsi con rispetto e deferenza nei confronti di una vampira molto più antica di lei, di nobili origini e per di più sceriffo, ma in quel momento si sentiva come se lo fosse. Tuttavia Isabel scosse la testa con condiscendenza, segnalandogli di non preoccuparsi. “Siamo tutti tesi, in queste circostanze. Pam ha ragione, dobbiamo sbrigarci. Vi porto da Sookie.”

 


-

 

Sookie giaceva nel letto matrimoniale, bianca in volto e con una flebo attaccata al braccio. Quando i quattro vampiri fecero il loro ingresso nella stanza, preceduti da Isabel, aprì gli occhi e sorrise debolmente.

“Ehilà” – biascicò, evidentemente intontita dalla morfina.

“Come stai?” chiese Tara, in tono neutro. Non aveva ancora superato del tutto l’avversione verso la sua ex migliore amica, dopo che lei l’aveva fatta trasformare da Pam contro la sua volontà; ma le cose tra loro stavano migliorando.

“… stata… meglio…” mormorò Sookie.

“Ti faccio aumentare la dose di morfina” disse Isabel.

“No… No. Questo è l’unico modo che Eric ha per comunicare con noi, non intendo più bloccarlo…” Fece una pausa per riprendere fiato e mettersi in posizione parzialmente eretta, poi proseguì rivolta a Tara e agli altri: “Pare che il mio… blood bond con Eric… serva a farmi passare le pene dell’inferno ma non a individuare dove lui si trovi… Una bella fregatura, uh?”

“La capacità di localizzare un vampiro è prerogativa assoluta della sua progenie” - si inserì Isabel, incrociando le braccia sul petto. “E’ qui che entri in gioco tu, Pam. Sei l’unica Figlia di Eric, l’unica che può scoprire dove si trovi.”

Raistan osservò Pam, che sembrava spaurita, quasi una ragazzina terrorizzata.

“…non posso” - bisbigliò lei.

“In che senso?” domandò Isabel, interdetta.

“Eric mi ha liberata qualche mese fa. E’ impossibile che io riesca a creare una connessione con lui… ho perso… il legame… non esiste più.”

 

I vampiri si guardarono tra loro, esterrefatti.

“Cosa… cosa vuol dire?” chiese debolmente Sookie.

“Vuol dire che Pam non è più la progenie di Eric. Non ufficialmente, almeno. Il legame è spezzato.” – mormorò Isabel, con lo sguardo basso. “Siamo… siamo fottuti.” Un silenzio tombale calò nella stanza, e la temperatura parve abbassarsi di una decina di gradi.

“No.”

Era la voce di Raistan. “No, non lo siamo, non ancora. Sentite, ho una mezza idea. Non so se funzionerà ma a rigor di logica dovrebbe. Pam, dovresti bere il sangue di Sookie.”

“Perché?” fece lei. La disperazione nella sua voce era una nota perfettamente udibile.

“Sookie ha bevuto il sangue di Northman, e lui da lei. Il blood bond che li unisce è potente. Di fatto, è come se nel sangue di Sookie ci fosse quello di Eric: bevendolo, potresti rafforzare la tua connessione con Eric, se non addirittura ristabilirla. Non sarà come annullare l’effetto del releasing – dovresti bere direttamente da Eric per quello - ma ci andrà vicino, se non altro per il tempo necessario a scoprire dove si trova lui. Vale la pena di provarci.”

Pam scambiò un lungo sguardo con Raistan.

“Ok. Facciamolo.” – disse infine, risoluta.

“Tu sei d’accordo?” – chiese Tara, rivolta a Sookie. Lei ridacchiò – aveva l’aria di una che si era appena fatta un paio di canne - e guardò Pam.

“Ah… non so, dicono che il mio sangue sia un elisir d’amore, potrebbe essere un problema trovarmi un altro spasimante tra i piedi…”

“Non farti troppe illusioni, Bo Peep” sbottò Pam inarcando un sopracciglio. “Non sono scema come Eric. Muoviamoci, sono stufa di perdermi in chiacchiere.” Si avvicinò al letto e afferrò il polso di Sookie. “Vacci piano, Pam, Sookie potrebbe esserci utile in seguito” suggerì Raistan. Pam annuì e affondò i canini nella vena, provocando un leggero sussulto in Sookie. Non appena la prima sorsata di sangue discese in lei, Pam riconobbe il sapore, circoscritto ma distinto, del suo Maker. E fu immediatamente come riaverlo accanto. Un’ondata di sensazioni - alcune familiari, altre agghiaccianti - la travolse, costringendola a socchiudere gli occhi.

“Percepisci qualcosa?”, chiese Raistan, concentrato sul volto di Pam.

“… Freddo… Neve… Ma fuori. Lui è dentro. Una stanza sporca, grande, con un soffitto molto alto, di forma circolare. Sembra vecchia, un posto abbandonato. Strumenti medici… bisturi… tutti molti arrugginiti. Muffa, umidità. Riesco a percepire una presenza negativa, ma non vedo niente. No, aspettate, c’è qualcosa, qualcuno disteso… Oh Dio, Eric. E’ lì. E’ su una specie di lettino, incatenato, non riesce a muoversi… Sangue… ha la pelle escoriata dall’argento. No, non ce la faccio, è troppo. Mi fa male.”

Raistan scosse la testa, impaziente. “Ci servono più informazioni, Pam. Più informazioni, più precise.”

“Guarda attraverso i suoi occhi”, intervenne Isabel. “Cerca una targa, un iscrizione, qualcosa che possa ricondurci a…”

“So che posto è”, la interruppe Sookie, debolmente. “E’ un ospedale, un manicomio abbandonato. Forse lo stesso in cui abbiamo ritrovato Russell Edgington.”

“E dove si trova questo ospedale?” incalzò Raistan.

“New Orleans… quaranta minuti da lì…”

“Nah. Impossibile. Pam ha parlato di neve. Neve in Louisiana? Non ci siamo, deve essere un altro posto.”

“Un momento!” esclamò Pam, e tutti si voltarono a guardarla, ansiosi. “Un tavolo… Una targa di metallo… Lettere quasi illeggibili… Pro… Property of… Brian… Brianlif… Briarcliff? Briarcliff Institute?”

Isabel scattò verso la porta. “Vado a cercare dove si trova questo posto. Appena lo scopro, ci mettiamo in viaggio. Tenetevi pronti.”

 

-

 

Briarcliff Institute, Massachusetts2.. Sì, esatto. E’ lì che siamo diretti, stiamo cercando di arrivare nei paraggi prima che faccia giorno. E’ una specie di vecchio manicomio rimasto abbandonato dalla fine degli anni sessanta. Ok, aspetto che prendi nota. Non mi stressare così, Shee, non sono un neonato.”

 

“Chi è Shee?” bisbigliò Jessica, allungandosi verso il lato opposto del sedile posteriore dove sedeva Pam, ridotta a un fascio di nervi.

“Non lo so, cazzo. Non mi rompere le palle, marmocchia!”, ruggì con ferocia rivolta alla vampira più giovane, e tornò a guardare fuori dal finestrino.

Già da qualche ora aveva preso a mordicchiarsi le cuticole delle unghie con la punta di un canino, fino a farle sanguinare. I piccoli tagli si rimarginavano e si riaprivano, in un circolo vizioso, una tortura senza fine. Che Pam fosse tanto nervosa da arrivare a rovinarsi la manicure era un segno preoccupante. Alla sua sinistra sedeva Tara, visibilmente a disagio: da un lato la sua Maker era diventata una pentola a pressione, dall’altro c’era una Sookie ormai completamente libera dai fumi della morfina ma bianca come un cadavere, che ogni tanto stringeva gli occhi e le labbra per resistere senza urlare alle tremende fitte di dolore trasmesse dal blood bond. Ancora più a sinistra, Jessica alternava lunghi momenti di mutismo assoluto ad altri in cui si estrinsecava nelle domande più assurde e inopportune che le venissero in mente. Per fortuna, il viaggio era prossimo al termine: che fossero arrivati a destinazione o meno, tra una mezz’ora avrebbe albeggiato e trovare un alloggio sicuro per il giorno sarebbe diventato priorità assoluta.

 

Alla guida del grosso SUV c’era Isabel, mentre Raistan sedeva alla sua destra sul sedile del passeggero, impegnato a discutere al telefono con una vampira non meglio identificata.

“No, i rinforzi arriveranno domani. Per ora siamo solo noi, non c’erano voli diretti per quella zona del Massachusetts, sembra che sia in arrivo una bufera di neve. Ascolta… Hai trovato quello che ti ho chiesto?”

“Sì. Ho spulciato gli archivi dei Diurni in lungo e in largo e finalmente ho trovato dei vecchi appunti di Vincent3 su Lilith. Qui c’è scritto che… aspetta che prendo il plico… che Lilith è il Primo Vampiro. Sì, proprio così, lettera maiuscola. Lilith, la prima creatura plasmata da Dio, era stata creata a Sua immagine e somiglianza, prima ancora di Adamo. Presto però Dio si accorse che questa creatura era malvagia e decise di bandirla per sempre dall’Eden. Quando poi i primi uomini e le prime donne iniziarono a popolare la terra, Lilith decise di vendicarsi di Dio corrompendo i loro bambini e trasformandoli in esseri demoniaci assetati di sangue, simili a lei. Questi primi vampiri tuttavia erano…”

“Lascia perdere le storielle, Shibeen! Passa alla parte che ci serve! Come ha fatto a resuscitare e a possedere Bill Compton, e soprattutto, come la uccidiamo?!”

“Qui è scritto che….bzzzzzzzzzzzzzzz…… sangue di Lilith contiene l’essenza della vita stessa. Tramite il suo sangue, lo spirito immortale di Lilith prende possesso del corpo del vampiro ospite, e lo soggioga a sé per sempre tramite un duplice processo di morte e resurrezione della carne… bzzzzzzzzzzzz... spregio alla resurrezione canonica cristiana.”

“Shee, muoviti, il segnale è debole. Come si uccide il Primo Vampiro?”

“….bzzz….econdo la leggenda…. Bzzzzzzzzzzz….. arcangelo Gabri…….. bzzzzzzzzzzzzzzz. Bzzzz ZZZ.”

 

“Shee?! Mi senti, Shee? Cazzo! … ‘fanculo, smartphone di merda!” esplose Raistan. Fu a un passo dal fiondare il cellulare fuori dal finestrino, ma si trattenne giusto in tempo: era comunque l’unico modo per comunicare con Shibeen, che a quanto pare era riuscita a trovare qualche informazione fondamentale su come togliere di mezzo La Grande Puttana Comptoniana.

“Credo che la mia Creatrice fosse sul punto di darmi la dritta per eliminare Billith” borbottò Raistan rivolto a Isabel. “Peccato che il segnale sia morto proprio sul più bello.”

“Purtroppo temo che dovremo affrontare un problema più immediato” - rispose lei calma sollevando lo sguardo oltre il volante, verso l’orizzonte che si stava tingendo, a est, di una luce limpida e rosata.

 

 

 

 

*

 

 

Note:

 

  1. Isabel Beaumont è un personaggio incontrato nella seconda stagione di True Blood (allora era una sottoposta di Godric, quando era sceriffo dell'Area 9; dopo la morte di Godric ne eredita il ruolo di sceriffo). Il wiki ci dice che nacque nel 1551 ed era la nipote della regina Isabella I di Castiglia. Trovate qui tutte le informazioni.
  2. Il Briarcliff Institute è l'ospedale psichiatrico nel quale è ambientata la seconda stagione di American Horror Story.
  3. Vincent: l'antichissimo Maker di Shibeen e i suoi fratelli, nonché Gran Maestro dei Diurni prima di Raistan.

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Commenti: 15
  • #1

    Aria (venerdì, 08 marzo 2013 16:05)

    Bzzzzz...come bzzzzzzzzzzzz?!? Proprio quando stava per esserci rivelata la fondamentale informazione per eliminare Billith il segnale ci tradisce ed inizia ad albeggiare???
    E che c'entra l'Argangelo??

    Arghhhhhhhhh!!!
    Lo sapevo, me lo sentivo che Eric stava soffrendo in modo orribile, mentre qualcuna se la spassava incoscientemente!
    Povero lui e povera Sookie strafatta di morfina ed incapace di aiutare...
    Bello ritrovarsi nell'indimenticabile Hotel Carmilla: peccato solo che succeda sempre e solo in circostanze tragiche.
    Bravo Raistan, che si è ricordato del trucco della bevuta per ristabilire il legame di Pam con Eric e brava Shee che trova sempre tutte le risposte.
    Il Briarcliff è proprio un luogo adatto a Queen Billith. Ma, dato che sarebbe troppo onore se Shachath le facesse visita, mi sa che dovranno essere i nostri eroi a liberare Eric e magari pure senza rinforzi, sempre che riescano a risolvere il piccolo problema più immediato di sopravvivere al giorno.

    P.S. Cassius, come nick per Tara, mi piace più di Mario.
    P.P.S. Grande Puttana Comptoniana è una perfetta descrizione per Bill, a prescindere dalla sua forma attuale. ;)

  • #2

    LuciaG (venerdì, 08 marzo 2013 18:36)

    @Aria: mai fidarsi della tecnologia, i nostri venerabili vampiri antichi ne sanno qualcosa. Vincent non lo possedeva nemmeno, il cellulare, e Shibeen si trasforma in una scaricatrice di porto ogni volta che lo usa. Raist lo considera come un male necessario, soprattutto per motivi di lavoro.

    Ci è sembrato naturale usare il Briarcliff, il vero protagonista di questa stagione di AHS; io personalmente non riuscivo a trovare un altro luogo tanto claustrofobico e sinistro.

    Chissà cosa faranno adesso i nostri amici... si adatteranno ad entrare, o sfideranno l'alba e la tempesta incombente per trovare un rifugio all'esterno?
    E come starà Eric?

    Su, su, lunedì viene presto, ma abbiamo intenzione di farvi MORIRE dall'ansia eheheheheheh.

  • #3

    Iris (venerdì, 08 marzo 2013 18:41)

    Ciao, sono nuova di questo sito, ma non delle vicende di Raistan e di True Blood, il mio telefilm preferito. Volevo complimentarmi con le due autrici per questa storia, finora mi sono divertita molto ma aspettavo con ansia un po' di suspance.
    Spero solo che Raistan ed Eric non si facciano troppo male, io li adoro!

    Claudia, sei tu l'autrice dei bellissimi ritratti di R, vero? A quando qualcosa di nuovo su di lui?

    Continuate così, aspetto con ansia la prossima puntata e quelle dopo ancora!

    Lucia, quando esce il secondo romanzo?

  • #4

    LuciaG (venerdì, 08 marzo 2013 18:55)

    Benvenuta Iris, sono molto contenta che la storia ti piaccia, in quanto alla suspance, ne avrai finchè ne vuoi nelle prossime puntate!
    Sul fatto che Eric e Raist nn si facciano male, beh... non ci giurerei, sai com'è, il nemico è temibile.
    Il secondo libro di RVH uscirà a fine settembre.
    Grazie per la tua attenzione. E bella domanda, quella per Claudia, vediamo cosa dice l'interessata!
    Alla prossima, resta con noi!

  • #5

    LuciaG (venerdì, 08 marzo 2013 18:56)

    Ma che fine ha fatto Mabel?????

  • #6

    Claudia (venerdì, 08 marzo 2013 21:41)

    Cara Iris, grazie per i complimenti, e soprattutto benvenuta! Siamo contente che la storia ti stia iniziando ad appassionare davvero! Anche noi sentivamo la necessità di seminare un po' il terrore, per così dire, tra i nostri vampiri, che ad Amsterdam fra combattimenti in gabbia e triangoli amorosi stavano in effetti gozzovigliando un po' troppo... era ora di riportarli alla dura realtà!

    Per quanto riguarda i ritratti ti ringrazio moltissimo, per il momento sto lavorando ad un paio di altre cose ma appena ho tempo stai certa che mi dedicherò nuovamente al nostro R.! E poi tra qualche mese arriva RVH II... ;)

  • #7

    Iris (domenica, 10 marzo 2013 22:50)

    Ciao, domani postate, vero? Sono curiosissima di vedere quello che succede! Ma che fine ha fatto Emma?

  • #8

    LuciaG (domenica, 10 marzo 2013 22:59)

    @Iris, la postina è Claudia, ma credo che domani posteremo sì, ne vedrete delle belle!
    In quanto ad Emma, credo che sia da qualche parte a mangiarsi in fegato. Raistan farà una bella fatica a riconquistarla, gelosa com'è!

  • #9

    Mabel (lunedì, 11 marzo 2013 09:14)

    Scusate il ritardo ero in fase di babysitteraggio degli adorati nipoti!
    Mi è piaciuto da impazzire tutto il pezzo di Pam e Eric, adoro questi due vampiri e il loro legame. Aspetto con ansia di rivedere Eric e sono curiosa di vedere se ci liberermo di Billith.Mi piace molto anche tutta la contestualizzazione di Lilith, peccato che il segnale ci abbia abbandonato, mi sarebbe piaciuto saperne motlo di più!
    Benvenuta Iris

  • #10

    LuciaG (lunedì, 11 marzo 2013 09:28)

    Ohhh, bentornata Mabel, felice che il pezzo ti sia piaciuto, in mattinata arriverà il prossimo e sarà bello lunghetto. Stay tuned!

  • #11

    wróżka (lunedì, 28 novembre 2016 12:35)

    Umbrella

  • #12

    wróżby (lunedì, 28 novembre 2016 17:37)

    karwon

  • #13

    seks telefony (martedì, 29 novembre 2016 14:20)

    nienadłożony

  • #14

    sex tel (martedì, 29 novembre 2016 15:20)

    odprzęgłem

  • #15

    sex telefon (martedì, 29 novembre 2016 21:33)

    gumożujca