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“Eric! Eric, non... stupido, stupido vichingo!” sibilò Pam nel tentativo di trattenere il vampiro che per più di un secolo era stato il suo maker. “Cosa diavolo sta facendo?!”
“Credo... credo che voglia impedire a Billith di fare a pezzi Raistan. Sembra già a buon punto...”
Pam non resistette e si sporse oltre l'angolo per vedere che cosa stava succedendo poche decine di metri più in là.
“Ehi, mi fai male, non stringermi in questo modo, non sono un peluche!” protestò Sookie, che rischiava di soffocare nella presa ferrea della vampira, troppo tesa per dosare la propria forza. La stretta si allentò un tantino, ma le due donne rimasero come abbracciate, trattenendo il fiato per la sorte dei due compagni. Per Pam non fu difficile, in effetti.
Se Billith fu sorpreso di vedere Eric libero, non lo diede a vedere. Ridacchiò, anzi, poi si chinò e afferrò Raistan per i capelli, costringendolo a sollevare la testa. Per un attimo, Eric non capì cosa ci fosse di sbagliato sul viso del killer; quando realizzò che la bocca gli era stata praticamente cancellata, e che al suo posto restava soltanto una specie di fessura appena accennata, con segni di bruciature tutto intorno, non riuscì a impedirsi di deglutire a vuoto. Gli occhi di Raistan esprimevano terrore allo stato puro, qualcosa che non avrebbe mai pensato di vedere, sul suo viso.
“Lui parlava troppo e ho provveduto, come puoi vedere. Cosa devo fare, a te, per impedirti di andartene sempre in giro?”
A un gesto della mano del demone, una di quelle strane figure nere fluttuanti si materializzò accanto ad Eric; subito dopo un dolore mostruoso gli esplose nelle gambe, facendolo piombare a terra trattenendo a stento le urla. Anche Pam e Sookie riuscirono a malapena a non gridare.
“Cosa pensavi di ottenere, uscendo allo scoperto? Pietà per il tuo amico, forse? Non l'avrà. L'oltraggio che ha compiuto su di noi è stato troppo grande, per poterlo dimenticare. Credo, anzi, che lo terrò con me per molto, moltissimo tempo. Sarà un vero piacere vederlo impazzire lentamente per la sete e la sofferenza. Vuoi unirti a lui? Perché non restate tutti? Più siamo, più ci divertiamo, non è così che dicono gli umani?”
Un nuovo gesto della mano di Billith, e sia Eric che Raistan presero a contorcersi sul pavimento in preda a spasmi terribili. Eric urlava, mentre Raistan poteva solo emettere patetici squittii sfiatati dal fondo della gola. Pam e Sookie ebbero la medesima idea nello stesso istante: tutto quello era semplicemente intollerabile. Si slanciarono oltre l'angolo, e mentre la vampira sfrecciava verso Billith, con i canini esposti in un ringhio feroce, Sookie si piazzò a gambe larghe nel mezzo del corridoio e fece convergere tutta la sua rabbia e il suo odio nel potente getto di luce che le sgorgò dalle dita, indirizzandolo verso il nemico.
“Lasciali stare, brutta... troia!” urlò, e provò un attimo di feroce esultanza quando la creatura ricevette in pieno petto il raggio, finendo scaraventata a parecchi metri di distanza, con uno spaventoso stridio di dolore e di furia.
“Andiamo, presto, alzatevi, andiamo, dovete farcela!” gridò Pam, raggiungendo i due vampiri a terra. Anche lei ebbe un moto di orrore quando si accorse di quello che era successo a Raistan, ma lo accantonò, non c'era tempo. Eric si alzò per primo, grigio in faccia, poi aiutò Sookie a rimettere in piedi l'olandese; si accorse che anche Billith si stava rialzando, con un'espressione stralunata sul volto, e per un attimo ebbe la tentazione di cedere, di arrendersi al suo destino. Non ce l'avrebbero mai fatta a scappare, e la creatura che li braccava sembrava invincibile. Forse lo era. Loro no. Non lui. Non più. Non dopo giorni come quelli che aveva appena passato. L'argento nelle sue vene era ancora lì, lo rendeva debole, gli trasmetteva ancora adesso un bruciore costante in tutto il corpo. Sarebbe stato bello lasciarsi andare, e scivolare dolcemente nell'oblio della Vera Morte, ma non poteva abbandonare Pam e Sookie nelle mani di quella cosa senza almeno aver tentato. Costrinse le proprie gambe a muoversi, un passo dopo l'altro, proprio come mille anni prima, sul campo di battaglia, quando aveva sopportato ferite e sfinimento senza dire una parola e aveva continuato a combattere. Era quello che faceva il suo popolo. Combattere. Senza mai lasciarsi dietro nessun compagno.
“Voi andate. Lo fermerò finché posso”, disse a Pam e Sookie, fissandole con uno sguardo che non ammetteva repliche. “Te la senti di restare con me, Generale?” L'olandese annuì, anche se sembrava sul punto di perdere i sensi da un momento all'altro.
“Non se ne parla nemmeno, cosa credete di fare, maschi di merda?” ringhiò Pam.
Billith si era alzato e li stava fissando. Nel corridoio si era levato uno strano vento gelido, al cui sibilo si univano i lamenti di quelle che sembravano centinaia di voci, senza pace e senza pietà, perché nessuno ne aveva avuta di loro.
“Andate! Adesso! Obbedisci, femmina!” urlò Eric. Dopo, non ci fu più tempo per nient'altro, perché un violentissimo turbine li travolse tutti, sballottandoli qua e là come pupazzi e annullando ben presto la loro coscienza.
“Ooooh, bentornati, stavamo aspettando proprio voi due, per dare inizio alla festa! Ho due notizie, entrambe non troppo buone per voi, temo. La prima è che le condizioni del tempo, fuori, sono proibitive e nessuno potrà mettersi in viaggio per raggiungerci, almeno per i prossimi due giorni, quindi addio esercito. La seconda è che ci siamo impegnati e abbiamo scovato le vostre accompagnatrici. Sono tutte qui, ansiose di assistere allo spettacolo che ho preparato. D'altronde dobbiamo pur passare il tempo in qualche modo, no? Su, salutate le nostre ospiti, non siate maleducati!”
Raistan ed Eric avevano aperto gli occhi più o meno nello stesso istante, e si erano ritrovati sdraiati sul pavimento di una grande stanza rettangolare, forse le cucine, vista la presenza di tavoli e di rastrelliere per i vassoi in cui un tempo veniva cotto il pane. Attorno a loro, incatenata alle sedie nel ruolo di spettatore recalcitrante, tutta la squadra, comprese Isabel, Tara e Jessica. Lo stato dei loro vestiti testimoniava che c'era stata lotta, specie da parte della vampira più antica, ma la sostanza non cambiava. Quella cosa non li avrebbe mai lasciati andare, li avrebbe semplicemente usati per il suo divertimento fino a quando non si fosse stancata, dopodiché li avrebbe gettati via come giocattoli rotti, e i primi sarebbero stati loro due.
“Ho detto di salutare!” ringhiò Billith, trasmettendo loro una fulminea staffilata di dolore, che li fece sobbalzare.
“Fottiti!” rispose Eric, mentre un suono incomprensibile sfuggì dalle labbra sigillate di Raistan.
Billith rise. “Mi piace la tua concisione, olandese, ti preferisco di gran lunga così. Allora, veniamo al nostro gioco. Abbiamo deciso che potrebbe essere molto piacevole vedervi massacrare l'un l'altro, senza limiti di tempo e di colpi. Sappiamo che hai aperto anche tu un Club nella tua città natale, olandese, e che ci hai piazzato una gabbia in cui ti diverti a fare a pezzi umani inermi. Troppo semplice, dico io. Dovresti ringraziarci, ti ho fornito un avversario degno di te, oggi. E perché non possiate dire che baro, Eric ha un piccolo handicap, vista la sua età rispetto a quella di Van Hoeck: un bel bracciale d'argento che lo indebolisce un po'... vi ho anche fornito delle armi, come potete vedere. Prendetele e divertitevi. Anzi, divertiteci. In piedi.”
Raistan guardò il vichingo, incredulo, poi si alzò, ma fu colto da una violenta vertigine che lo rispedì subito a terra. Dalla fila delle spettatrici giunse un gemito strozzato, forse da parte di Jessica. Eric si mise in piedi a sua volta, e aiutò l'olandese a rialzarsi. Aveva anche raccolto il lungo coltello che la creatura aveva messo a sua disposizione. Acciaio. Nemmeno la consolazione di una bella pugnalata in pieno petto, seguita dal nulla.
'Prendi la tua arma, olandese, non facciamolo arrabbiare, prendiamo tempo.'
Provò a lanciare questo messaggio mentale a Raistan, non sperando che riuscisse a coglierlo, invece gli giunse la sua risposta, permeata di disperazione.
'Uccidimi. Uccidimi subito, non lasciarmi nelle sue mani, ti prego. Dammi una morte onorevole. Non combatterò.'
A riprova delle sue parole, Raistan calciò lontano il coltello a lui destinato e scrollò la testa, tenendola abbassata, le mani abbandonate lungo i fianchi.
'Reagisci, soldato! Non è finita finché non è finita! Attaccami, muoviti!'
'No. Fallo, perché io non alzerò un dito. Non farò il buffone per quello stronzo, questo proprio no.'
“Stiamo aspettando” commentò Billith, la cui unica facoltà mancante sembrava quella di leggere nella mente dei suoi ospiti.
'Sai, non hai tutti i torti.' disse Eric a Raistan, col pensiero, poi si rivolse al demone. “No. Se vuoi divertirti, guardati il wrestling alla tv, freak.”
Gettò a terra il coltello, infilò le mani nelle tasche dei jeans luridi e inclinò la testa, fissando Billith con un vago sorriso. Raistan chiuse gli occhi per un attimo, sopraffatto dal sollievo. Anche Bill sorrise, e si avvicinò con tutta calma a Sookie, per poi afferrarla per i capelli e torcerglieli, facendola urlare di dolore.
“Se non lo farete, le ucciderò una a una nel modo peggiore che possiate immaginare, e per voi si spalancheranno le porte dell'inferno. Fidatevi. Combattete.”
“Tu non uscirai vivo da qui, lo sai vero, bastardo? Ti do la mia parola. E la mia parola è sacra” disse Eric, con voce bassa e minacciosa, dopodiché si voltò verso Raistan che oscillava e di tanto in tanto barcollava, lo sguardo assente, quasi vitreo.
'Mi dispiace, Van Hoeck, non posso lasciarglielo fare, lo sai.'
'Lo so. Fai solo che sia una cosa rapida, e dì a Shibeen, se mai la vedrai, che io... insomma... lo sai. Avrei voluto che conoscessi anche la mia umana. Mia moglie. Ti sarebbe piaciuta.'
'Aspetta. Shibeen. Non riesci a comunicare con lei?'
“Vi ho detto di combattere!” urlò Billith, infuriato, strattonando di nuovo i capelli di Sookie che rispose con un altro grido di dolore. Tara esplose in una serie di insulti che avrebbero fatto impallidire persino il più coriaceo degli scaricatori di porto, ma fu zittita da un violento manrovescio che la lasciò in silenzio, stordita. “Ancora una parola e farai la sua fine, negra” sibilò Billith indicando Raistan. Tara sgranò gli occhi, indignata. Un altro bianco razzista di merda! D'altronde non le era mai piaciuto, quello stronzo.
Per non far infuriare ulteriormente Billith, Eric spostò Raistan con una spinta che lo fece indietreggiare con goffaggine, e raccolse un coltello da terra, gettandoglielo ai piedi.
'È la tua maker, ti deve sentire ovunque sia! Provaci!' disse, impossessandosi del secondo coltello e facendolo roteare tra le dita per un attimo. Dio, l'argento lo stava privando di tutta la poca energia che aveva riacquistato. Sentiva anche lui le gambe tremare per lo sforzo di sostenerlo, e nel viso stravolto dell'olandese vedeva riflesso se stesso. Anche Raistan si chinò a raccogliere il pugnale, spostandosi di lato come per aggirare il vichingo, gli occhi puntati nei suoi.
'Ci stai provando?'
'Sì. Stattene zitto un momento, e cerca di non decapitarmi proprio ora.'
Eric non lo decapitò, ma visto che qualcosa doveva fare, per dare a Billith l'illusione che stessero combattendo sul serio, gli sferrò un pugno in faccia che lo spostò di diversi passi. Se fosse stato al massimo della sua forza, lo avrebbe spazzato via.
'Shibeen, oh ti prego, Shibeen, dimmi che mi senti, siamo nei guai, dimmi che sai come uccidere Lilith, oh ti prego, abbiamo bisogno di te Shibeen...'
Eric lo attaccò di nuovo, ma senza convinzione, e Raistan in qualche modo schivò il pugno, ma era distratto dal disperato richiamo mentale che stava inviando alla sua Creatrice e non riuscì a evitare il colpo successivo, una sventagliata con il pugnale che gli aprì una profonda ferita sulla coscia, facendone sprizzare sangue. Emise un gemito di dolore e cercò di intercettare lo sguardo di Eric, ma non gli piacque quello che vide. Il vichingo sembrava essersi ritirato in un mondo tutto suo, forse fatto di battaglie e duelli, e i suoi occhi non mostravano traccia di sentimento. Vacui, come quelli di uno squalo.
'Shibeen! Perchè non mi rispondi? Dimmi cosa devo fare! Dimmelo!'
Raistan tentò un affondo con il coltello, ma Eric si spostò a una tale velocità che la lama incontrò solo il vuoto, per poi riapparire alle spalle dell'olandese e aprirgli uno squarcio sulla parte posteriore delle ginocchia, recidendogli i tendini, proprio alla moda vichinga. Se avesse potuto aprire la bocca, l'olandese avrebbe urlato fino a farsi sanguinare la gola, perché il dolore fu terribile, tale da fargli quasi perdere i sensi, unito all'incredulità per il comportamento del suo avversario. Come poteva pretendere che ricavasse qualche informazione, se continuava ad affettarlo?
'Northman, brutto stronzo, che cazzo stai facendo? Perchè mi fai questo? Shibeen... ti prego, Shibeen...'
Eric non gli rispose, si limitò a sorridergli dall'alto, incombendo su di lui con il coltello sanguinante stretto in mano.
'C'è qualcosa di strano. Gli ha fatto qualcosa, non è normale...' pensò Raistan tra sé e sé. Poi non ebbe più tempo di pensare, perché il vichingo lo attaccò di nuovo, senza mai modificare la sua espressione neutra. Incrociarono le lame a poca distanza dal viso dell'olandese che cercava disperatamente di respingerlo, mentre Eric spingeva verso il basso, i canini scoperti in un ghigno feroce. Pam, Sookie, Tara e Jessica assistevano ammutolite allo scontro, rendendosi conto anche loro che il comportamento di Eric non era normale, soprattutto non lo era la sua mancanza totale di emozioni. Pam guardò Billith e gli vide impressa sul viso la stessa espressione, come se fossero uno lo specchio dell'altro, e, seppure in maniera istintiva, arrivò alla stessa conclusione a cui era arrivato Raistan.
“Eric! Eric, ascoltami, torna in te, non permettere a questo stronzo di sopraffarti, ERIC! Sei tu che comandi, non... Bill-fottuta-piaga-Compton!”
Anche le altre donne, compresa la questione, cominciarono a incoraggiarlo, esortando nello stesso tempo Raistan a resistere, ma il coltello si abbassava sempre di più e le braccia del vampiro più giovane tremavano nello sforzo.
“Shibeeeeeen!” urlò, con tutta la forza mentale che possedeva. Ed ecco che la voce della sua creatrice irruppe nella sua mente all'improvviso, come se si fosse spalancata una porta per una ventata.
'Il sangue! Separatelo dal suo sangue, e lo distruggerete! Sto arrivando, piccolo, sto arrivando, non...'
Facendo appello a qualche misteriosa riserva di energie, Raistan sollevò le gambe e con esse il corpo del vichingo, proiettandolo all'indietro, oltre la propria testa, poi rotolò sulla schiena e si preparò a fronteggiarlo di nuovo. Le ferite sulle gambe si stavano richiudendo, ma oh, così lentamente, e lui era così stanco...
'Northman, torna in te, ho la soluzione! Svegliati, stronzo di un vichingo fuori di testa!'
Come se fosse stato premuto un interruttore, gli occhi di Eric si snebbiarono, e i due vampiri si guardarono in silenzio per un istante, l'uno perplesso, l'altro quasi disperato.
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Aria (venerdì, 22 marzo 2013 13:07)
Cos'è che dicevo la scorsa settimana a proposito del sadismo?
Giuro che se aveste chiuso il capitolo con Eric ancora fuori di testa e Raistan sotto la minaccia del suo coltello, vi avrei dato il tormento per tutto il week end chiedendo un aggiornamento anticipato.
Comunque bravissime!
Perfino in questa situazione estrema ho trovato i nostri eroi fantastici, benché per tutto il tempo abbia "stetto" disperatamente.
Ammirevoli anche Pam e Sookie, peccato solo che la loro sortita non sia servita a molto.
Quanto a Billith, meglio che non mi esprima.
Ma ho trovato terrificante il modo in cui ha imposto il suo controllo demoniaco.
Sì, spero tanto che sia separato da suo sangue il prima possibile...perché non so fino a quando potrò reggere a tanta tensione.
LuciaG (venerdì, 22 marzo 2013 13:59)
@Aria: Grazie dei complimenti, in effetti questo capitolo ci ha dato parecchia soddisfazione, anche se soffriamo come voi!
Purtroppo Billith non ha ancora rivelato tutti i suoi trucchi, e se lo hai trovato terrificante qui, non ti dico cosa succederà nel prossimo capitolo. Premetto che nello scriverlo non eravamo fatte di qualcosa di potente, ma sarà molto... visionario.
Iris (venerdì, 22 marzo 2013 14:26)
Eccomi, puf puf, arrivo anch'io, benedetta sia la pausa pranzo! Capitolo meraviglioso, Aria ha ragione, sono stata per tutto il tempo con il fiato sospeso, e il bello è che tutte le volte mi dico che arriverete all'epilogo ma non ci arrivate mai, e aggiungete dei passaggi sempre più inquietanti.
Grandissimi sia Raistan, che si sta dimostrando molto più padrone di sè del solito, sia Eric che nonostante le sue condizioni non ha esitato un attimo ad uscire allo scoperto pur di non abbandonare il compagno a terra. I Vichinghi sono il mio popolo preferito non a caso!
So che non c'entra niente, ma state guardando la nuova serie proprio sui Vichinghi, credo su History Channel? Mi piace molto, e trovo che - look a parte - l'attore che fa Ragnar abbia qualcosa che mi potrebbe ricordare Raistan, forse il modo di sorridere, non lo so, me lo immagino così... Ho bestemmiato?
Divagazioni a parte, la risposta di Lucia ad Aria mi preoccupa molto... ma che cosa potete ancora inventarvi, di peggio? Non vedo l'ora che sia lunedì, grazie per questo regalo che ci fate, ho anche alcune amiche che leggono, anche se sono pigre a commentare, ma lo commentiamo tra di noi, e tutte speriamo che Bill soccomba presto e torni all'inferno da cui proviene, lui e la sua dea!
LuciaG (venerdì, 22 marzo 2013 14:41)
@Iris: Wow, hai fatto due osservazioni che mi hanno colpito molto! La prima è quella sul fatto che Raist sia più padrone di sè, si vede anche in questo capitolo, dove è lui a richiamare Eric alla realtà; e poi hai detto dell'attore che fa Ragnar, perchè anche io e Claudia guardiamo Vikings. Incredibile, anch'io stavo pensando che con le dovute modifiche al look potrebbe non andare male come Raist, e le mie considerazioni partivano soprattutto dallo sguardo e dal sorriso...
Grazie ancora per i commenti e ringrazia anche le tue amiche che ci seguono. We will be victorious... ma non sappiamo ancora come, nè quando!
Aria (venerdì, 22 marzo 2013 14:47)
Il prossimo capitolo sarà ancora più terrificante?Povera me! Ma non doveva essere il 13 a portare sfortuna?!?
@Iris, a proposito di OT... sì, qui Vikings lo seguiamo tutte!
Su Ragnar ed eventuali somiglianze/suggestioni lascio la parola alle nostre autrici (io tengo un pò di più per il fratello delinquente).
Però la tua osservazione sul suo sorrisino, mi ha fatto pensare che, in effetti, quella solare espressione da presa per i fondelli si potrebbe adattare anche ai nostri eroi, in certe circostanze. ;)
LuciaG (venerdì, 22 marzo 2013 14:59)
Ahahah "Solare espressione da presa per i fondelli", proprio quella che intendo io quando fa il Raistan. Forse è anche per questo che Billith gli ha cancellato la bocca, è troppo irritante. Oddio non mi fate pensare alla sua bocca, mo' come gliela risistemiamo???
Claudia (venerdì, 22 marzo 2013 15:55)
Carissime, vedo che la nostra brusca virata sull'horror ha iniziato a sortire i primi effetti! La verità è che non sappiamo nemmeno noi quando arriverà l'epilogo. Potrebbe accadere nel prossimo capitolo,così come potrebbe non arrivare affatto. Chi dice, infatti, che i nostri riusciranno ad avere la meglio su Billith?
@Iris, confermo: qui seguiamo tutte Vikings e siamo tutte grandi fan del Ragnar interpretato da Travis Fimmel, che ha una luce magnetica e inquietante negli occhi. Prima questo attore non mi diceva granché, ma in questo ruolo mi ha conquistato. E anche io ci vedo molto di Raistan, anche se Raistan me lo immagino più longilineo e con la mascella meno pronunciata. Ma in fondo è questo il bello: ognuna può immaginare i personaggi come preferisce.
Appuntamento dunque al prossimo capitolo: come faranno i nostri a "separare" Billith dal suo sangue, se Billith è pressoché invincibile?
LuciaG (venerdì, 22 marzo 2013 16:38)
Intanto Claudia mi ha passato la palla in un momento veramente bastardoh... e non è questo. E' peggio.
Ahaha e io pensavo di essere matta a vedere qualcosa di Raist in Travis, e invece... certo, dovrebbe essere più alto e più longilineo, ma è la prima volta che provo un brivido di quel tipo, come una sorta di... riconoscimento quando vedo un attore.
E, Claudia, non fare certe domande con l'aria tutta soddisfatta, quando tocca a me!!
Claudia (venerdì, 22 marzo 2013 17:10)
Ma dai, non sono mica stata così bastardah!
Mabel (venerdì, 22 marzo 2013)
Lemme lemme arrivo anche io. La lotta con un vichingo ha sempre il suo fascino, e meno male che Billith non ha dotato Eric di ascia sennò altro che tendini recisi... Comunque dev'essere davvero frustrante continuare a combattere contro qualcuno che non puoi sconfiggere. Dirò un'eresia, ma per quanto detestabile trovo che Bill almeno adesso abbia un senso, in negativo, ma è finalmente un personaggio. E' stata provvidenziale la soluzione di Shiebeen, ma da quanto ha detto Lucia presumo che non sarà comunque facile. We'll see.