....non scriverò nulla che tolga ai lettori la gioia di scoprirlo, dirò solo che Raistan, entra nel mondo di chi legge, diventando il più intimo ed occulto amico, l' ombra che ti sta affianco nel
buio,....ti traghetta nel mondo degli immortali, come se fosse scontato che la vita non finisca, e per chi ,come me, crede nell' immortalità dell' anima, si ha la sensazione che Raistan sia sempre
stato con noi, e che non se ne andrà mai più ...
Spero che non se ne andrà mai più davvero! Se smettesse di parlarmi sarei molto, molto triste, e mi sentirei terribilmente sola. Grazie per esserti fatta prendere.
E' strano poter dire "finalmente un vero vampiro!". Raistan, quanti cuori hai spezzato? Il tuo per primo. Io simpatizzo per i tuoi rivali, non me ne volere. Dopotutto te la sei cercata. Se sei quel
che sei, è perché hai scelto (come tu stesso racconti) una strada buia, una scappatoia dalla routine e dalla monotonia e anche dalla miseria della tua infanzia. A dispetto di tutte le cose che puoi
avere, tu continui a combattere come se avessi paura che non ci fosse un domani.
Allora forza Lycan! Liberate il vampiro e restituite il suo corpo alla terra. Però non troppo presto. Fategli prima finire la sua storia. Perchè è rassicurante ascoltarlo: se uno come lui (tra
l'altro un bel bestione di vampiro!) a volte si sente debole, allora noi poveri piccoli umani come dovremmo sentirci? Ora per esempio dopo questo commento mi sento "cibo, riserva di sangue,
giocattolo". E dato che la sera sta arrivando, mi guardo alle spalle...
Interessante punto di vista, Fran, a patto che venga adeguatamente motivato! ;) Siccome non mi è mai capitato un lettore che facesse il tifo per i suoi avversari, vorrei sapere che cosa ti spinge a
sostenere loro a suo danno. Ok, ho capito che non lo riterresti un vero danno, per lui, quasi una liberazione, ma se Raist è qui che si tocca gli zebedei un motivo ci sarà ahahah. E poi, scommetto,
non sei ancora arrivata a pagine critiche (leggi Stefan). Se invece ci sei arrivata e continui a sostenere Grey e soci, beh... mi sa che dovrai vedertela con l'orda di Stefaniane che stanno per
avventartisi contro.
Auguri!
#5
Irene C.(martedì, 03 dicembre 2013 21:03)
Eccone una qui! Ciao, ho scoperto i tuoi libri per caso alla Feltrinelli di Torino, e in tre giorni ho divorato il primo. Adesso sto leggendo il secondo, con l'angoscia di arrivare al momento che ci
hai annunciato da tempo. Ma perchè, dico io?! E come si fa a tifare per l'essere che lo ucciderà? Ok, ho adorato l'interazione Raistan/Greylord nel primo libro, il rapporto che si è venuto a creare
tra di loro, ma se penso a quello che succederà, e alla devastazione che susciterà in Raistan - perchè sono sicura che sarà così - cioè... non ci voglio pensare. Il bello/brutto di questo secondo
libro è il senso di predestinazione che ti trasmette. E' come essere già condannati assieme a loro.
Comunque complimenti, scrivi davvero bene e hai creato un personaggio pieno di luci e ombre. Confesso che in certi momenti lo odio, ma poi torno ad amarlo in fretta. Quando arriverò alla fine ti
scrivo di nuovo. Anche una mia amica lo sta leggendo, ma va più piano perchè certe parti le fanno impressione. Era abituata a libri più soft, sai com'è... Ciao e Buone Feste!
Irene
#6
Fran(martedì, 03 dicembre 2013 21:37)
Scommessa vinta: il secondo è iniziato ma ancora non sono arrivata a quel punto... Vedremo se cambierò idea. :-O Cmq non so come giustificare il mio interesse verso i "pelosi" ma mi danno più
sicurezza. E' solo questione di gusti... Mi piace anche il confronto/scontro tra le due fazioni e come poi... No, niente spoiler! Dico solo che è divertente scoprire quanto siano diversi. Un po' si
compensano anche no? Forse esagero.
@Fran: Hai ragione, si compensano, e si compenseranno sempre di più con il proseguire della saga. A volte mi stupisco io stessa di quanto i due mondi si siano intersecati, e... beh, meglio che taccia
anch'io, vedrete. Però da lì ad augurare la morte al protagonista del libro ce ne passa, eh!
@Irene: Ti ringrazio molto per il commento, spero che i libri continueranno a piacerti. Hai detto una cosa molto interessante, quando parli del senso di predestinazione che permea tutto il libro, sia
nel presente che nel passato, direi. In entrambi i tempi stiamo lì ad aspettare qualcosa che sappiamo che succederà, ma che non possiamo cambiare... un po' come succede negli incubi.
Alla tua amica dì grazie e che... sarà sempre peggio ahahah!
#8
Fran(martedì, 03 dicembre 2013 22:36)
Era una provocazione. :-) Non riesco davvero a immaginarmi come possa concludersi la saga...
o letto il primo e mi a entusiasmato , il secondo e anche meglio bello bello bello . leggetelo pure tracuillamente e tempo ben speso non potrete farne piu a meno
Grazie Mario! Sono felice di averti coinvolto tanto!
#12
Aria(giovedì, 05 dicembre 2013 16:52)
Senza anticipare niente dei suoi due primi libri, da antica e fedele lettrice di Raistan, posso solo confermare che, una volta che lo si è conosciuto, se ne resta catturati e se ne vuole sapere
sempre di più...
Del resto non è facile, oggi, incontrare un vampiro autentico, con tutte le implicazioni anche negative del caso (che il nostro ci racconta senza la minima ipocrisia e senza particolare rimorso), al
tempo stesso capace di emozionare, coinvolgere e sorprendere.
Una menzione speciale, per me, merita poi anche il suo particolarissimo senso dell'umorismo. ;)
Insomma, non posso che raccomandarlo caldamente.
Solo un'ultima cosa: Sembri quasi accusare Raistan di essersi rammolito; forse tra i pezzi del blog hai saltato "Ego te absolvo" ahahahahah. Meglio che tu faccia un ripassino, va.
#14
Angie DI(venerdì, 13 dicembre 2013 16:44)
Salve, voglio lasciare un commento! Ho letto Raistan, prima il secondo volume, che mi è stato segnalato, poi il primo che mi ha regalato una mia amica. Devo dire che sono rimasta conquistata da
questo personaggio, se esistesse un albo d'oro per i vampiri Raistan ne potrebbe fare parte a pieno titolo. Il personaggio è ben delineato, mi piace la storia e l'interpretazione originale di un
vampiro staccato dal fatto religioso, affetto da una misteriosa maledizione che per prima colpisce lui come individuo e qui lo scontro con la sua umanità.
Leggo tantissimo, molti scrittori o scrittrici del genere horror hanno usato il vampiro solo per poter attirare l'attenzione sui loro scritti che altrimenti nessuno avrebbe letti, non cito nomi, ma
ce ne sono tantissimi e alcuni con nomi molto risonanti. Raistan è l'incontro diretto con il vampiro in modo esplicito, il risultato migliore del libro di Guglielminetti è che io non dubito
dell'esistenza del suo vampiro, questo penso sia il massimo!
Tornavo in Svizzera, mi sono fermata in macchina in una delle aree di sosta che si trovano lungo l'autostrada, il tempo era brutto, insomma il viaggio non è stato dei migliori! Nell'angolo,
all'ingresso dello spaccio, un uomo, capelli lunghi legati a formare una coda, chiodo nerooo!! Altissimo! Si stava per accendere una sigaretta, una scintilla dall'accentino e il viso si è illuminato
per un attimo.....Una grande emozione, per me quello era Raistan!!
Aspetto il secondo libro con ansia! Faccio i miei complimenti alla scrittrice e vorrei anche chiedere una cosa: Come mai Raistan non lascia più sue notizie?
@Angie: Grazie mille per i complimenti, e beata te per l'incontro all'area di sosta! Sei anche stata fortunata, si vede che non aveva fame! ;)
Non capisco solo una cosa, hai detto che aspetti con ansia il secondo libro, forse volevi dire il terzo? Se tutto va bene uscirà l'anno prossimo, i mesi possibili sono sempre o maggio o settembre.
Anch'io sono ansiosa che lo leggiate, è il mio preferito anche se il più oscuro dei quattro, e Raistan ne combinerà veramente di tutti i colori e passerà momenti davvero drammatici.
In quanto al blog, è vero, non ho più dato notizie, ma è perchè sto scrivendo il numero cinque e non ci possono essere più realtà, per il personaggio, nè posso spoilerare quello che succederà.
Comunque resta sintonizzata, a breve ci sarà il racconto di Natale, ormai un classico. Chissà cosa si inventerà quest'anno quel dispettoso...
Grazie ancora, continua a seguirci, e Buone Feste!
Arrivo un po' tardi, avete già detto tutto su Raistan, ma voglio comunque lasciare due parole. La mia avventura con Raistan è iniziata ben prima che il primo romanzo iniziasse il suo viaggio nel
mondo dell'editoria. Ho letto le avventure di Raistan a blocchi, così me le mandava Lucia per farmele leggere, ed è stato per me quasi come leggere delle vere memorie, battute a macchina invece che
sulla tastiera del computer, di qualcuno che ha talmente tante esperienze da rivivere che non riesce a mantenere un ordine cronologico preciso, e salta di qua e di là, tra passato e presente, tra
Londra e Parigi, lasciandosi trasportare dai ricordi che si intersecano invariabilmente con la sua vita attuale, magari fumandosi una sigaretta tra un paragrafo e l'altro.
Qualcuno direbbe "The Vampire Diaries". Altri "Intervista col vampiro".
Bene, una cosa è certa: le memorie di Raistan non iniziano mai con un "caro diario".
Piuttosto, con un "caro lettore", bisbigliato in quel modo un po' sarcastico, da vecchia volpe che, prima di azzannare la preda, si attarda a scambiarci quattro chiacchiere. La sincerità di Raistan
nel raccontare se stesso è brutale e a volte scomoda. Anche io, come Fran, mi sono trovata, ogni tanto, a chiedermi se non mi convenisse parteggiare per i suoi nemici. Perché Raistan non è di certo
un eroe, e non è neanche un antieroe - sebbene non sia estraneo ad atti di eroismo, alcuni dei quali toccanti in modo sconvolgente, Raistan a volte ti fa ritrarre dalla pagina che stai leggendo,
inorridito. Eppure non è neanche un cattivo, anche se ha fatto cose orribili. Raistan è prima di tutto una creatura che sopravvive; un animale. E come un animale, il suo muoversi nel mondo trascende
qualsiasi umana nozione di bene e di male.
Ma Raistan è anche un uomo. Da qualche parte, nel profondo di se stesso, quell'uomo esiste ancora, e con lui esiste il senso di colpa, la paura della solitudine, il rimorso, il senso di fallimento,
persino - a volte - la pietà e la tenerezza. E proprio per questo Raistan, in fondo, ci chiede - proprio a noi lettori - di non sospendere il giudizio su di lui. Di giudicarlo, e ritenerlo colpevole,
se le sue azioni lo meritano; o viceversa di apprezzarlo, quando lascia riemergere la parte migliore di se stesso. Non penso lo ammetterebbe mai. Ma quale altro motivo lo avrebbe spinto a vuotare il
sacco, raccontandoci, in modo minuzioso e ricco di particolari, il meglio e il peggio di se stesso, se non per lasciarsi conoscere senza barriere?
RVH è un romanzo che spicca nel panorama (abbastanza desolante) del fantasy italiano perché non cede di neanche un centimetro alla moda del vampiro alla Edward Cullen. Quando guardo in libreria nella
sezione Urban Fantasy è tutto un dilagare di amori tormentati e impossibili tra la ragazza timida e il tipo soprannaturale di turno, cupo e pericolosissimo ma reso inoffensivo dalla sua stessa
irreprensibile bontà d'animo. Raistan è un pugno nello stomaco, confrontato con queste storielle zuccherose. Raistan è adrenalina pura e a volte puro veleno. E forse il suo più grande merito è quello
di aver deromanticizzato la figura del vampiro, di averlo riportato a una dimensione ferina... umanizzandolo, nello stesso tempo.
Sì, perché diciamolo, i vampiri perfetti di Twilight, senza un'incrinatura nella loro armatura scintillante (glitterata, direi) hanno ben poco di umano, in realtà. Sono delle figure di plastica.
Raistan è fatto di carne e sangue e, si sa, sono due cose che possono risultare indigeste.
Mi inchino, Claudia. E non perchè parli bene del mio libro e di Raistan. Sei una di quelle che non gli ha mai risparmiato niente, quando ne ha combinata qualcuna delle sue, e in fondo qui gli hai
appena dato dell'animale ahahahha. Ma ogni volta che leggo un tuo commento, e questo è particolarmente ispirato, mi viene... non so, da trasmetterlo in Mondovisione e di mettermi a gridare a tutti
"Ecco, questo è lui, è proprio così!!!"
Ti ringrazio moltissimo, anche per averlo accolto tra le tue letture quando era proprio come lo descrivi: un susseguirsi di blocchi a volte un po' caotici e frenetici per la voglia che aveva lui di
raccontarsi, senza preoccuparsi di me che gli dovevo stare dietro a scrivere nè di chi doveva leggere.
E adesso questo pezzo va condiviso alla grande. Un bacio. grosso grosso.
#18
Marina(sabato, 14 dicembre 2013 17:52)
Sono un habitué in questo blog, conosco Raistan già da tempo e sono una sua forte sostenitrice nonché una sua fan.
Mi sento in dovere non solo di lasciare un commento ma anche di aggiungere qualcosa di più.
Chi di noi non ha mai conosciuto qualcuno che, al primo impatto, ci associa ad una persona che conosce, ad un attore, o un presentatore etc, alla fine immaginiamo che ci veda come un bricolage dalla
testa ai piedi, direi che è un classico!
Voglio partire parlando della Rice, molti le riconoscono il merito di aver riportato la figura del vampiro alle origini, interrompendo la serie da baraccone che il cinema gli aveva imposto, ecco io
sono d'accordo, sono anche convinta che il suo modo di scrivere abbia condizionato chi è venuto dopo di lei. La Hamilton, per esempio, anche lei è stata accusata di aver copiato dalla Rice, eppure
imprime ai suoi vampiri una nuova svolta, li fa uscire allo scoperto e accettare dal mondo dei vivi, questo fa nascere la cacciatrice di vampiri, Anita, di cui tutti si innamorano! Poi metterei la
delirante LJSmith, senza voler offendere nessuno, che nasconde la classica storia per adolescenti aggiungendo figure mitologiche come i vampiri e anche di più, potrei dire che la serie della Mayer ha
preso a piene mani da lei, ma preferisco sorvolare. Arrivo alla Harris, anche lei ha copiato dalla Hamilthon? Tutti i vampiri vogliono Sookie, dopo secoli di esistenza rischiano di scomparire senza
l'intervento della fata.
Cosa strana, la maggioranza di queste scrittrici, almeno le più conosciute, nascono nel centro sud degli USA, una casualità?
Torno a Raistan e alla sua storia, se Lucia Guglielminetti ha preso dei riferimenti credo che si sia attenuta alla figura storica del vampiro, tutto il resto ce lo racconta Raistan!
Raistan non è un'immagine costruita, lui è vero, niente amori struggenti o impossibili in cui nascondersi, lui si mostra interamente! Se vuoi conoscermi devi guardarmi e vedere come io sono!
In questo Lucia Guglielminetti si differenzia dagli altri scrittori, riesce a stupire il lettore che magari credeva di trovare la solita soapopera e scatena in lui emozioni a volte anche
contrastanti.
Claudia Caranfa ha scritto con molta chiarezza tutto il resto, le faccio i miei complimenti, perché mi ha fatto avere voglia di rileggermi tutto nel desiderio di ritornare a vivere
quest'avventura!
Raistan ed Emma. Trovo che questo sia un altro grande regalo di Lucia Guglielminetti. Ha voluto condividere con noi in diretta l'amore del vampiro con questa donna, non c'è cosa più originale, oserei
dire, e più possibile, sfido chiunque a dire che questa storia sia frutto di un'invenzione o di una costruzione fatta ad hoc per incastrare il lettore in una storia romantica e sognante! Se c'è un
fine negli scritti di Lucia Guglielminetti è quello di farti aprire gli occhi e di avere il coraggio di guardare la realtà. Mi piace la coerenza di Raistan nell'ammettere che nella sua scelta di
amare c'è nascosto anche l'egoismo di volerlo ad ogni costo. La linea di confine tra lui ed Emma è così netta eppure nell'avvicinarsi sempre di più verso di essa Lui diventa più umano mentre lei si
allontana dalla sua umanità.
Raistan parla del suo risveglio, il ritorno alla vita per un vampiro, un risveglio fatto di paura anche se non ricorda né sogni e né incubi, ha il senso di chi è stato rigettato dalla morte e per
istinto si lega alla vita in un modo così primitivo, fatto di istinto e sopravvivenza. In questo Emma fa la differenza perché annulla la sensazione di solitudine.
Bene, detto questo, consiglio vivamente di leggere RVH a chi ama l'avventura, a chi ama perdersi in un mondo fatto di fantasia e anche no, a chi sa innamorarsi veramente, e a chi sa godere nel
leggere un buon libro.
Nessun libro è migliore di un altro, ma esistono semplicemente libri che sanno trasmettere qualcosa di più, li senti più emozionanti e ricchi di significato. per me RVH è un libro con una marcia in
più!
Mamma mia, ma Raistan tira fuori la parte più eloquente di voi, grazie mille anche a Marina per questo bellissimo commento, e sono contenta che abbia apprezzato anche la storia qui sul blog, in cui
non mi sembra di aver rappresentato un Raistan snaturato e rammollito - basta leggere un pezzo come Ego te absolvo per rendersene conto - ma qualcuno, tuttavia che, per via dei sentimenti che prova,
si costringe a tenere a bada la propria natura più selvaggia. Questo lo fa anche nei libri, quando trova qualcuno che riesce a conquistare il suo cuore. D'altronde a chi piacerebbe leggere di un
bruto che tratta la propria donna come un qualsiasi cafone umano? non c'è bisogno di un vampiro, per essere bastardo, purtroppo la cronaca ce lo insegna ogni giorno.
Grazie ancora!
@Carmilla: mi sembra che nessuno ti abbia impedito di dire la tua, e nessuno è stato sgarbato. Tu hai espresso la tua opinione e io ti ho risposto. Mi dispiace che la risposta non sia stata
soddisfacente, ma è l'unica che ti potessi dare.
#21
Antoprodigio(venerdì, 27 dicembre 2013 14:00)
Cavolo.
tutti commenti "alti" che non sono in grado di sostenere... ma nel mio piccolo voglio dire che Raist mi piace. ho apprezzato i diversi "omaggi" rivolti ad altri romanzi facendomi sentire parte di un
mondo che per certi versi avevo già conosciuto con altri protagonisti e le loro vicende.
Finalmente il "malus" del vampiro!!!!!! che non dimentica (suo malgrado??) la sua natura umana (le radici sono quelle del resto...).
ho apprezzato molto di più il secondo libro rispetto al primo: in "ascesa..." ho apprezzato il personaggio, gli studi che l'autore ha fatto, meno la trama che non ho trovato del tutto originale. Con
il secondo, Cara Lucia, a mio insignificante parere è uscita fuori la tua arte, il tuo genio... la storia, gli studi i profili dei personaggi e le loro storie mi hanno commosso.
ieri sera ho finito "sette giorni per i lupi", che faccio ora?
domanda: "cat dubh" omaggio agli U2?
@Anto: wow, io e la parola genio nella stessa frase, troppa grazia! Comunque, dico sempre a tutti: date tempo ai personaggi di esprimersi, e agli autori di crescere. Io e Raistan abbiamo fatto
conoscenza lentamente, lui non è uno che ti racconta tutto al primo colpo, e io ho dovuto mettere da parte la mia impazienza, ma adesso sta venendo fuori, e io ne sono consapevole, a costo di suonare
presuntuosa. Io lo so che il secondo libro è meglio del primo, e il terzo sarà meglio del secondo, e il quarto del terzo, almeno dal punto di vista della scrittura. I personaggi hanno assunto la loro
piena identità, le loro caratteristiche, anche se continueranno ad evolversi, e non ci sono più echi di altre storie, se mai ci sono stati, solo qualche omaggio, come tu hai colto con il giusto
spirito. A me piacciono gli omaggi. E' come piazzare indizi di una caccia al tesoro, quando li trovo nei libri degli altri autori mi sento così intelligente se riesco a coglierli...
Cat Dubh, bravo Antoprodigio. An Cat Dubh, primo o secondo album degli U2, tanto tempo fa. Ma a volte le cose ritornano...
Purtroppo adesso ti tocca aspettare, ma c'è sempre il sito che cerco di tenere aggiornato... e prima che te ne renda conto sarà di nuovo settembre (o maggio?) e Raistan tornerà, e l'incipit del terzo
libro farà venire un infarto a tutti quanti.
Resta qui. Raistan non delude, promesso.
#23
Stefania(giovedì, 23 ottobre 2014 18:54)
Li ho letti tutti e tre ... in un fiato .... in tre giorni. Ma il quarto? Quando esce? Uscirà vero?
Ma certo che uscirà, ti pare che possa lasciarvi così in sospeso?! Sul quando non posso darti notizie certe, però. Tu rimani sintonizzata. Grazie per l'attenzione, ciao!
Scrivi commento
Feofeo (martedì, 03 dicembre 2013 14:16)
....non scriverò nulla che tolga ai lettori la gioia di scoprirlo, dirò solo che Raistan, entra nel mondo di chi legge, diventando il più intimo ed occulto amico, l' ombra che ti sta affianco nel buio,....ti traghetta nel mondo degli immortali, come se fosse scontato che la vita non finisca, e per chi ,come me, crede nell' immortalità dell' anima, si ha la sensazione che Raistan sia sempre stato con noi, e che non se ne andrà mai più ...
LuciaG (martedì, 03 dicembre 2013 14:29)
Spero che non se ne andrà mai più davvero! Se smettesse di parlarmi sarei molto, molto triste, e mi sentirei terribilmente sola. Grazie per esserti fatta prendere.
Fran (martedì, 03 dicembre 2013)
E' strano poter dire "finalmente un vero vampiro!". Raistan, quanti cuori hai spezzato? Il tuo per primo. Io simpatizzo per i tuoi rivali, non me ne volere. Dopotutto te la sei cercata. Se sei quel che sei, è perché hai scelto (come tu stesso racconti) una strada buia, una scappatoia dalla routine e dalla monotonia e anche dalla miseria della tua infanzia. A dispetto di tutte le cose che puoi avere, tu continui a combattere come se avessi paura che non ci fosse un domani.
Allora forza Lycan! Liberate il vampiro e restituite il suo corpo alla terra. Però non troppo presto. Fategli prima finire la sua storia. Perchè è rassicurante ascoltarlo: se uno come lui (tra l'altro un bel bestione di vampiro!) a volte si sente debole, allora noi poveri piccoli umani come dovremmo sentirci? Ora per esempio dopo questo commento mi sento "cibo, riserva di sangue, giocattolo". E dato che la sera sta arrivando, mi guardo alle spalle...
LuciaG (martedì, 03 dicembre 2013 19:27)
Interessante punto di vista, Fran, a patto che venga adeguatamente motivato! ;) Siccome non mi è mai capitato un lettore che facesse il tifo per i suoi avversari, vorrei sapere che cosa ti spinge a sostenere loro a suo danno. Ok, ho capito che non lo riterresti un vero danno, per lui, quasi una liberazione, ma se Raist è qui che si tocca gli zebedei un motivo ci sarà ahahah. E poi, scommetto, non sei ancora arrivata a pagine critiche (leggi Stefan). Se invece ci sei arrivata e continui a sostenere Grey e soci, beh... mi sa che dovrai vedertela con l'orda di Stefaniane che stanno per avventartisi contro.
Auguri!
Irene C. (martedì, 03 dicembre 2013 21:03)
Eccone una qui! Ciao, ho scoperto i tuoi libri per caso alla Feltrinelli di Torino, e in tre giorni ho divorato il primo. Adesso sto leggendo il secondo, con l'angoscia di arrivare al momento che ci hai annunciato da tempo. Ma perchè, dico io?! E come si fa a tifare per l'essere che lo ucciderà? Ok, ho adorato l'interazione Raistan/Greylord nel primo libro, il rapporto che si è venuto a creare tra di loro, ma se penso a quello che succederà, e alla devastazione che susciterà in Raistan - perchè sono sicura che sarà così - cioè... non ci voglio pensare. Il bello/brutto di questo secondo libro è il senso di predestinazione che ti trasmette. E' come essere già condannati assieme a loro.
Comunque complimenti, scrivi davvero bene e hai creato un personaggio pieno di luci e ombre. Confesso che in certi momenti lo odio, ma poi torno ad amarlo in fretta. Quando arriverò alla fine ti scrivo di nuovo. Anche una mia amica lo sta leggendo, ma va più piano perchè certe parti le fanno impressione. Era abituata a libri più soft, sai com'è... Ciao e Buone Feste!
Irene
Fran (martedì, 03 dicembre 2013 21:37)
Scommessa vinta: il secondo è iniziato ma ancora non sono arrivata a quel punto... Vedremo se cambierò idea. :-O Cmq non so come giustificare il mio interesse verso i "pelosi" ma mi danno più sicurezza. E' solo questione di gusti... Mi piace anche il confronto/scontro tra le due fazioni e come poi... No, niente spoiler! Dico solo che è divertente scoprire quanto siano diversi. Un po' si compensano anche no? Forse esagero.
LuciaG (martedì, 03 dicembre 2013 21:45)
@Fran: Hai ragione, si compensano, e si compenseranno sempre di più con il proseguire della saga. A volte mi stupisco io stessa di quanto i due mondi si siano intersecati, e... beh, meglio che taccia anch'io, vedrete. Però da lì ad augurare la morte al protagonista del libro ce ne passa, eh!
@Irene: Ti ringrazio molto per il commento, spero che i libri continueranno a piacerti. Hai detto una cosa molto interessante, quando parli del senso di predestinazione che permea tutto il libro, sia nel presente che nel passato, direi. In entrambi i tempi stiamo lì ad aspettare qualcosa che sappiamo che succederà, ma che non possiamo cambiare... un po' come succede negli incubi.
Alla tua amica dì grazie e che... sarà sempre peggio ahahah!
Fran (martedì, 03 dicembre 2013 22:36)
Era una provocazione. :-) Non riesco davvero a immaginarmi come possa concludersi la saga...
LuciaG (martedì, 03 dicembre 2013 22:39)
@Fran: Sì, sì, tu continua a guardarti le spalle, però. ;)
mario (mercoledì, 04 dicembre 2013 19:21)
o letto il primo e mi a entusiasmato , il secondo e anche meglio bello bello bello . leggetelo pure tracuillamente e tempo ben speso non potrete farne piu a meno
LuciaG (mercoledì, 04 dicembre 2013 19:59)
Grazie Mario! Sono felice di averti coinvolto tanto!
Aria (giovedì, 05 dicembre 2013 16:52)
Senza anticipare niente dei suoi due primi libri, da antica e fedele lettrice di Raistan, posso solo confermare che, una volta che lo si è conosciuto, se ne resta catturati e se ne vuole sapere sempre di più...
Del resto non è facile, oggi, incontrare un vampiro autentico, con tutte le implicazioni anche negative del caso (che il nostro ci racconta senza la minima ipocrisia e senza particolare rimorso), al tempo stesso capace di emozionare, coinvolgere e sorprendere.
Una menzione speciale, per me, merita poi anche il suo particolarissimo senso dell'umorismo. ;)
Insomma, non posso che raccomandarlo caldamente.
LuciaG (giovedì, 12 dicembre 2013 22:05)
Solo un'ultima cosa: Sembri quasi accusare Raistan di essersi rammolito; forse tra i pezzi del blog hai saltato "Ego te absolvo" ahahahahah. Meglio che tu faccia un ripassino, va.
Angie DI (venerdì, 13 dicembre 2013 16:44)
Salve, voglio lasciare un commento! Ho letto Raistan, prima il secondo volume, che mi è stato segnalato, poi il primo che mi ha regalato una mia amica. Devo dire che sono rimasta conquistata da questo personaggio, se esistesse un albo d'oro per i vampiri Raistan ne potrebbe fare parte a pieno titolo. Il personaggio è ben delineato, mi piace la storia e l'interpretazione originale di un vampiro staccato dal fatto religioso, affetto da una misteriosa maledizione che per prima colpisce lui come individuo e qui lo scontro con la sua umanità.
Leggo tantissimo, molti scrittori o scrittrici del genere horror hanno usato il vampiro solo per poter attirare l'attenzione sui loro scritti che altrimenti nessuno avrebbe letti, non cito nomi, ma ce ne sono tantissimi e alcuni con nomi molto risonanti. Raistan è l'incontro diretto con il vampiro in modo esplicito, il risultato migliore del libro di Guglielminetti è che io non dubito dell'esistenza del suo vampiro, questo penso sia il massimo!
Tornavo in Svizzera, mi sono fermata in macchina in una delle aree di sosta che si trovano lungo l'autostrada, il tempo era brutto, insomma il viaggio non è stato dei migliori! Nell'angolo, all'ingresso dello spaccio, un uomo, capelli lunghi legati a formare una coda, chiodo nerooo!! Altissimo! Si stava per accendere una sigaretta, una scintilla dall'accentino e il viso si è illuminato per un attimo.....Una grande emozione, per me quello era Raistan!!
Aspetto il secondo libro con ansia! Faccio i miei complimenti alla scrittrice e vorrei anche chiedere una cosa: Come mai Raistan non lascia più sue notizie?
LuciaG (venerdì, 13 dicembre 2013 17:53)
@Angie: Grazie mille per i complimenti, e beata te per l'incontro all'area di sosta! Sei anche stata fortunata, si vede che non aveva fame! ;)
Non capisco solo una cosa, hai detto che aspetti con ansia il secondo libro, forse volevi dire il terzo? Se tutto va bene uscirà l'anno prossimo, i mesi possibili sono sempre o maggio o settembre. Anch'io sono ansiosa che lo leggiate, è il mio preferito anche se il più oscuro dei quattro, e Raistan ne combinerà veramente di tutti i colori e passerà momenti davvero drammatici.
In quanto al blog, è vero, non ho più dato notizie, ma è perchè sto scrivendo il numero cinque e non ci possono essere più realtà, per il personaggio, nè posso spoilerare quello che succederà. Comunque resta sintonizzata, a breve ci sarà il racconto di Natale, ormai un classico. Chissà cosa si inventerà quest'anno quel dispettoso...
Grazie ancora, continua a seguirci, e Buone Feste!
Claudia (venerdì, 13 dicembre 2013 21:57)
Arrivo un po' tardi, avete già detto tutto su Raistan, ma voglio comunque lasciare due parole. La mia avventura con Raistan è iniziata ben prima che il primo romanzo iniziasse il suo viaggio nel mondo dell'editoria. Ho letto le avventure di Raistan a blocchi, così me le mandava Lucia per farmele leggere, ed è stato per me quasi come leggere delle vere memorie, battute a macchina invece che sulla tastiera del computer, di qualcuno che ha talmente tante esperienze da rivivere che non riesce a mantenere un ordine cronologico preciso, e salta di qua e di là, tra passato e presente, tra Londra e Parigi, lasciandosi trasportare dai ricordi che si intersecano invariabilmente con la sua vita attuale, magari fumandosi una sigaretta tra un paragrafo e l'altro.
Qualcuno direbbe "The Vampire Diaries". Altri "Intervista col vampiro".
Bene, una cosa è certa: le memorie di Raistan non iniziano mai con un "caro diario".
Piuttosto, con un "caro lettore", bisbigliato in quel modo un po' sarcastico, da vecchia volpe che, prima di azzannare la preda, si attarda a scambiarci quattro chiacchiere. La sincerità di Raistan nel raccontare se stesso è brutale e a volte scomoda. Anche io, come Fran, mi sono trovata, ogni tanto, a chiedermi se non mi convenisse parteggiare per i suoi nemici. Perché Raistan non è di certo un eroe, e non è neanche un antieroe - sebbene non sia estraneo ad atti di eroismo, alcuni dei quali toccanti in modo sconvolgente, Raistan a volte ti fa ritrarre dalla pagina che stai leggendo, inorridito. Eppure non è neanche un cattivo, anche se ha fatto cose orribili. Raistan è prima di tutto una creatura che sopravvive; un animale. E come un animale, il suo muoversi nel mondo trascende qualsiasi umana nozione di bene e di male.
Ma Raistan è anche un uomo. Da qualche parte, nel profondo di se stesso, quell'uomo esiste ancora, e con lui esiste il senso di colpa, la paura della solitudine, il rimorso, il senso di fallimento, persino - a volte - la pietà e la tenerezza. E proprio per questo Raistan, in fondo, ci chiede - proprio a noi lettori - di non sospendere il giudizio su di lui. Di giudicarlo, e ritenerlo colpevole, se le sue azioni lo meritano; o viceversa di apprezzarlo, quando lascia riemergere la parte migliore di se stesso. Non penso lo ammetterebbe mai. Ma quale altro motivo lo avrebbe spinto a vuotare il sacco, raccontandoci, in modo minuzioso e ricco di particolari, il meglio e il peggio di se stesso, se non per lasciarsi conoscere senza barriere?
RVH è un romanzo che spicca nel panorama (abbastanza desolante) del fantasy italiano perché non cede di neanche un centimetro alla moda del vampiro alla Edward Cullen. Quando guardo in libreria nella sezione Urban Fantasy è tutto un dilagare di amori tormentati e impossibili tra la ragazza timida e il tipo soprannaturale di turno, cupo e pericolosissimo ma reso inoffensivo dalla sua stessa irreprensibile bontà d'animo. Raistan è un pugno nello stomaco, confrontato con queste storielle zuccherose. Raistan è adrenalina pura e a volte puro veleno. E forse il suo più grande merito è quello di aver deromanticizzato la figura del vampiro, di averlo riportato a una dimensione ferina... umanizzandolo, nello stesso tempo.
Sì, perché diciamolo, i vampiri perfetti di Twilight, senza un'incrinatura nella loro armatura scintillante (glitterata, direi) hanno ben poco di umano, in realtà. Sono delle figure di plastica. Raistan è fatto di carne e sangue e, si sa, sono due cose che possono risultare indigeste.
LuciaG (venerdì, 13 dicembre 2013 22:10)
Mi inchino, Claudia. E non perchè parli bene del mio libro e di Raistan. Sei una di quelle che non gli ha mai risparmiato niente, quando ne ha combinata qualcuna delle sue, e in fondo qui gli hai appena dato dell'animale ahahahha. Ma ogni volta che leggo un tuo commento, e questo è particolarmente ispirato, mi viene... non so, da trasmetterlo in Mondovisione e di mettermi a gridare a tutti "Ecco, questo è lui, è proprio così!!!"
Ti ringrazio moltissimo, anche per averlo accolto tra le tue letture quando era proprio come lo descrivi: un susseguirsi di blocchi a volte un po' caotici e frenetici per la voglia che aveva lui di raccontarsi, senza preoccuparsi di me che gli dovevo stare dietro a scrivere nè di chi doveva leggere.
E adesso questo pezzo va condiviso alla grande. Un bacio. grosso grosso.
Marina (sabato, 14 dicembre 2013 17:52)
Sono un habitué in questo blog, conosco Raistan già da tempo e sono una sua forte sostenitrice nonché una sua fan.
Mi sento in dovere non solo di lasciare un commento ma anche di aggiungere qualcosa di più.
Chi di noi non ha mai conosciuto qualcuno che, al primo impatto, ci associa ad una persona che conosce, ad un attore, o un presentatore etc, alla fine immaginiamo che ci veda come un bricolage dalla testa ai piedi, direi che è un classico!
Voglio partire parlando della Rice, molti le riconoscono il merito di aver riportato la figura del vampiro alle origini, interrompendo la serie da baraccone che il cinema gli aveva imposto, ecco io sono d'accordo, sono anche convinta che il suo modo di scrivere abbia condizionato chi è venuto dopo di lei. La Hamilton, per esempio, anche lei è stata accusata di aver copiato dalla Rice, eppure imprime ai suoi vampiri una nuova svolta, li fa uscire allo scoperto e accettare dal mondo dei vivi, questo fa nascere la cacciatrice di vampiri, Anita, di cui tutti si innamorano! Poi metterei la delirante LJSmith, senza voler offendere nessuno, che nasconde la classica storia per adolescenti aggiungendo figure mitologiche come i vampiri e anche di più, potrei dire che la serie della Mayer ha preso a piene mani da lei, ma preferisco sorvolare. Arrivo alla Harris, anche lei ha copiato dalla Hamilthon? Tutti i vampiri vogliono Sookie, dopo secoli di esistenza rischiano di scomparire senza l'intervento della fata.
Cosa strana, la maggioranza di queste scrittrici, almeno le più conosciute, nascono nel centro sud degli USA, una casualità?
Torno a Raistan e alla sua storia, se Lucia Guglielminetti ha preso dei riferimenti credo che si sia attenuta alla figura storica del vampiro, tutto il resto ce lo racconta Raistan!
Raistan non è un'immagine costruita, lui è vero, niente amori struggenti o impossibili in cui nascondersi, lui si mostra interamente! Se vuoi conoscermi devi guardarmi e vedere come io sono!
In questo Lucia Guglielminetti si differenzia dagli altri scrittori, riesce a stupire il lettore che magari credeva di trovare la solita soapopera e scatena in lui emozioni a volte anche contrastanti.
Claudia Caranfa ha scritto con molta chiarezza tutto il resto, le faccio i miei complimenti, perché mi ha fatto avere voglia di rileggermi tutto nel desiderio di ritornare a vivere quest'avventura!
Raistan ed Emma. Trovo che questo sia un altro grande regalo di Lucia Guglielminetti. Ha voluto condividere con noi in diretta l'amore del vampiro con questa donna, non c'è cosa più originale, oserei dire, e più possibile, sfido chiunque a dire che questa storia sia frutto di un'invenzione o di una costruzione fatta ad hoc per incastrare il lettore in una storia romantica e sognante! Se c'è un fine negli scritti di Lucia Guglielminetti è quello di farti aprire gli occhi e di avere il coraggio di guardare la realtà. Mi piace la coerenza di Raistan nell'ammettere che nella sua scelta di amare c'è nascosto anche l'egoismo di volerlo ad ogni costo. La linea di confine tra lui ed Emma è così netta eppure nell'avvicinarsi sempre di più verso di essa Lui diventa più umano mentre lei si allontana dalla sua umanità.
Raistan parla del suo risveglio, il ritorno alla vita per un vampiro, un risveglio fatto di paura anche se non ricorda né sogni e né incubi, ha il senso di chi è stato rigettato dalla morte e per istinto si lega alla vita in un modo così primitivo, fatto di istinto e sopravvivenza. In questo Emma fa la differenza perché annulla la sensazione di solitudine.
Bene, detto questo, consiglio vivamente di leggere RVH a chi ama l'avventura, a chi ama perdersi in un mondo fatto di fantasia e anche no, a chi sa innamorarsi veramente, e a chi sa godere nel leggere un buon libro.
Nessun libro è migliore di un altro, ma esistono semplicemente libri che sanno trasmettere qualcosa di più, li senti più emozionanti e ricchi di significato. per me RVH è un libro con una marcia in più!
LuciaG (sabato, 14 dicembre 2013 22:58)
Mamma mia, ma Raistan tira fuori la parte più eloquente di voi, grazie mille anche a Marina per questo bellissimo commento, e sono contenta che abbia apprezzato anche la storia qui sul blog, in cui non mi sembra di aver rappresentato un Raistan snaturato e rammollito - basta leggere un pezzo come Ego te absolvo per rendersene conto - ma qualcuno, tuttavia che, per via dei sentimenti che prova, si costringe a tenere a bada la propria natura più selvaggia. Questo lo fa anche nei libri, quando trova qualcuno che riesce a conquistare il suo cuore. D'altronde a chi piacerebbe leggere di un bruto che tratta la propria donna come un qualsiasi cafone umano? non c'è bisogno di un vampiro, per essere bastardo, purtroppo la cronaca ce lo insegna ogni giorno.
Grazie ancora!
LuciaG (martedì, 17 dicembre 2013 17:05)
@Carmilla: mi sembra che nessuno ti abbia impedito di dire la tua, e nessuno è stato sgarbato. Tu hai espresso la tua opinione e io ti ho risposto. Mi dispiace che la risposta non sia stata soddisfacente, ma è l'unica che ti potessi dare.
Antoprodigio (venerdì, 27 dicembre 2013 14:00)
Cavolo.
tutti commenti "alti" che non sono in grado di sostenere... ma nel mio piccolo voglio dire che Raist mi piace. ho apprezzato i diversi "omaggi" rivolti ad altri romanzi facendomi sentire parte di un mondo che per certi versi avevo già conosciuto con altri protagonisti e le loro vicende.
Finalmente il "malus" del vampiro!!!!!! che non dimentica (suo malgrado??) la sua natura umana (le radici sono quelle del resto...).
ho apprezzato molto di più il secondo libro rispetto al primo: in "ascesa..." ho apprezzato il personaggio, gli studi che l'autore ha fatto, meno la trama che non ho trovato del tutto originale. Con il secondo, Cara Lucia, a mio insignificante parere è uscita fuori la tua arte, il tuo genio... la storia, gli studi i profili dei personaggi e le loro storie mi hanno commosso.
ieri sera ho finito "sette giorni per i lupi", che faccio ora?
domanda: "cat dubh" omaggio agli U2?
LuciaG (venerdì, 27 dicembre 2013 14:33)
@Anto: wow, io e la parola genio nella stessa frase, troppa grazia! Comunque, dico sempre a tutti: date tempo ai personaggi di esprimersi, e agli autori di crescere. Io e Raistan abbiamo fatto conoscenza lentamente, lui non è uno che ti racconta tutto al primo colpo, e io ho dovuto mettere da parte la mia impazienza, ma adesso sta venendo fuori, e io ne sono consapevole, a costo di suonare presuntuosa. Io lo so che il secondo libro è meglio del primo, e il terzo sarà meglio del secondo, e il quarto del terzo, almeno dal punto di vista della scrittura. I personaggi hanno assunto la loro piena identità, le loro caratteristiche, anche se continueranno ad evolversi, e non ci sono più echi di altre storie, se mai ci sono stati, solo qualche omaggio, come tu hai colto con il giusto spirito. A me piacciono gli omaggi. E' come piazzare indizi di una caccia al tesoro, quando li trovo nei libri degli altri autori mi sento così intelligente se riesco a coglierli...
Cat Dubh, bravo Antoprodigio. An Cat Dubh, primo o secondo album degli U2, tanto tempo fa. Ma a volte le cose ritornano...
Purtroppo adesso ti tocca aspettare, ma c'è sempre il sito che cerco di tenere aggiornato... e prima che te ne renda conto sarà di nuovo settembre (o maggio?) e Raistan tornerà, e l'incipit del terzo libro farà venire un infarto a tutti quanti.
Resta qui. Raistan non delude, promesso.
Stefania (giovedì, 23 ottobre 2014 18:54)
Li ho letti tutti e tre ... in un fiato .... in tre giorni. Ma il quarto? Quando esce? Uscirà vero?
LuciaG (giovedì, 23 ottobre 2014 22:53)
Ma certo che uscirà, ti pare che possa lasciarvi così in sospeso?! Sul quando non posso darti notizie certe, però. Tu rimani sintonizzata. Grazie per l'attenzione, ciao!