Lucia Guglielminetti's books on Goodreads
Sette giorni per i lupi Sette giorni per i lupi (RVH, #2)
reviews: 1
ratings: 1 (avg rating 5.00)

Ascesa alle Tenebre Ascesa alle Tenebre (RVH, #1)
reviews: 2
ratings: 2 (avg rating 4.50)

L'ALCHIMIA DEGLI OPPOSTI

 

 

 

 

“Dai bello, siamo arrivati.”

Mark Norren spinse il cavalletto a terra con un colpo poderoso e fermò il motore. L’Harley si acquietò con un cupo brontolio ma le braccia dello straniero non si decidevano a mollarlo.

Se lo scrollò un po’ di dosso e quello parve riemergere da un sogno tutto suo.

 

“Siamo a casa tua?” domandò in un sospiro, lasciando scivolare le mani lungo la sua schiena e guardandosi intorno. Mark scese dalla moto e si voltò verso di lui. La corsa notturna per le strade trafficate di Londra non sembrava averlo impressionato più di tanto. Niente di strano, sbronzo com’era. Di certo non aveva scalfito il suo bell’aspetto. Solo i capelli biondi che incorniciavano il volto inanellandosi appena sul collo apparivano un po' più scarmigliati di quando lo aveva incontrato, circa un’ora prima.

 

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

DEATH MEETS A GIRL

 

 

La storia che state per leggere è il risultato di un altro degli esperimenti folli in cui io e Claudia, ogni tanto, ci lanciamo. Due personaggi apparentemente lontanissimi nel tempo e nello spazio si incontrano in quella terra di nessuno dove tutto è possibile che è l'immaginazione delle sottoscritte... e ne vedrete delle belle. O... delle meno belle. 

 

DISCLAIMER: questo breve racconto è da intendersi come un puro gioco narrativo, senza fini di lucro. I personaggi coinvolti nella narrazione appartengono ai rispettivi autori.

 

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.death meets a girl

 

(parte prima)

 

 

 

Si gettò un ultimo sguardo alle spalle.

Nella strada buia e avvolta nella nebbia non c’era traccia di anima viva; solo un ratto, solitario e circospetto, guizzò attraverso il selciato per andare a infilarsi in una grata arrugginita.

Lasciò cadere il vecchio zaino militare e si fermò a riprendere fiato, i palmi appoggiati sulle ginocchia, contro il tessuto lacero dei jeans. Inspirò a fondo, espirò e ripeté più volte, lasciando che il cuore riprendesse a battere a un ritmo normale.

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

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.death meets a girl

 

(parte seconda)

 

 

 

 

Mille specchi le rispedivano indietro l’immagine di se stessa; schiacciata; allungata; allargata come una bambola di gomma mezza disciolta. La sua faccia sembrava contorcersi e deformarsi in una maschera orribile, come nel quadro di quel pittore famoso, Munch. Strinse le nocche attorno all’elsa fino a farle diventare bianche; il peso di Needle nella mano la confortava, la faceva sentire più sicura. E’ di ottimo acciaio, non di latta come le spade da bambini, le aveva assicurato suo fratello.

Ed era vero. Quando lei aveva avuto bisogno di Needle, Needle l’aveva protetta. Needle l’aveva difesa.

 

Non come le persone. Non come lo stupido Dio dalle Molte Facce. Stupido lui, e stupida io che credevo che mi avrebbe aiutato! La morte non aiuta le persone. La morte uccide e basta.

 

Continuò a vagare nel labirinto di specchi, senza uno scopo preciso. Era stanca di nascondersi e di fuggire; era stanca di vedere i suoi amici cadere intorno a lei come foglie. Era stanca di addormentarsi ogni notte con il terrore di cosa avrebbero visto i suoi occhi il giorno seguente. I suoi incubi erano terribili – la testa di suo padre, che rotolava; la testa di suo fratello… e quella di Vento Grigio, il bel pelo rovinato dal sangue e dal peso della corona; le urla e le risate sguaiate; sua madre – eppure, non così terribili quanto la prospettiva di doversi svegliare l’indomani e ricominciare a nascondersi come un topo.

Non era un topo, lei.

 

Era un lupo!

 

(Continua a leggere)

 

 

 

THE CAGES

 

 

UN VIAGGIO INASPETTATO

 

 

 

 

 

NOTA INTRODUTTIVA

 

 

Quello che state per leggere è un crossover tra il mondo di RVH e quello di True Blood. Una sorta di gioco, di scherzo letterario, o di fanfiction incrociata, decidete voi come definirlo, scritto a quattro mani da Lucia e da Claudia. Chi di voi, e sono in molti, conosce bene entrambi gli “universi” sa che ci sono alcune differenze basilari fra i due: differenze nella mitologia, nella politica, nella fisiologia dei vampiri e nella struttura stessa del mondo che essi popolano. Per esempio, la lettura del pensiero è una capacità tipica di quasi tutti i vampiri di RVH, cosa che invece è inesistente in True Blood. Ma la differenza più importante è che, mentre i vampiri di True Blood si sono rivelati all’umanità e ufficialmente si nutrono di sangue sintetico, i vampiri di RVH continuano a vivere nella segretezza e nell’anonimato, né esiste nulla di simile al Tru:Blood nel loro mondo.

Ovviamente non è nostra intenzione preoccuparci di far convergere i due mondi appianando le differenze e le incongruenze narrative che li separano: sarebbe un compito lungo, complicato e in fin dei conti inutile, che toglierebbe alla storia la freschezza e il carattere giocoso ed estemporaneo che la caratterizza. Prendete dunque questa storia così com’è, sospendete l’incredulità di fronte all’incompatibilità dei due universi, accettate l’assurdità di quanto state per leggere, credeteci, all'idea che Raistan possa incontrare i vampiri di True Blood, senza preoccuparvi del resto. E’ un gioco, giocate con noi!

 

 

Lucia e Claudia

 

 

 

 

NB:

 

I personaggi di True Blood appartengono a Charlaine Harris, a Alan Ball e alla HBO. Questa storia non ha alcuno scopo di lucro ed è soltanto una fanfiction scritta per divertimento dalle autrici, le quali non intendono violare alcun copyright.

 

 

 

 

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- prologo -

 

 

(capitolo 1)

 

 

Eric chiuse il pc e si massaggiò le tempie con le punte delle dita, stanco di battibeccare con l’Olandese su internet. Addirittura un blog, adesso. Quella faccenda di scrivere le sue memorie gli stava decisamente dando alla testa, a Van Hoeck, e ora era diventato un grafomane. Sospettava che fossero le assidue lettrici femminili il motivo principale della sua mania autocelebrativa.

In fondo, però, l’idea di spedire Pam e Tara ad Amsterdam non era tanto malvagia, soprattutto considerando la situazione attuale. Il-vampiro-precedentemente-noto-come-Bill-Compton stava terrorizzando l’opinione pubblica americana con le sue fugaci e grandguignolesche apparizioni e quei disgraziati fanatici dei Sanguinisti avevano fatto più proseliti negli ultimi due mesi che in cinquecento anni di storia. L’Authority era praticamente crollata; le aggressioni ai vampiri da parte degli umani, e viceversa, si moltiplicavano a macchia d’olio. Il Fangtasia non aveva mai fatturato così poco in quindici anni di storia, nemmeno quando Russell Edgington aveva spezzato la spina dorsale di quel giornalista in diretta tv.

In pratica, un fottuto disastro.

 

(continua a leggere...)

 

 

 

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- 2-

 

 

 

  Raistan era molto contento di come stavano andando le cose al Cages.

Nei tre giorni di apertura settimanale avevano sempre registrato il pienone, e sospettava che il merito fosse soprattutto delle due gigantesche gabbie che torreggiavano al centro del locale. Nella prima, le due ballerine vampire, Noy e Amanda, attiravano ignari umani e li portavano a un passo dall'estasi, pur pretendendo qualcosa in cambio, ma in modo molto discreto. Finora nessuno si era lamentato, e la fila per entrare era sempre chilometrica. A dire il vero c'era stato il fastidioso articolo di quella giornalista, sicuramente una puttana femminista, che aveva definito il Cages come un ‘covo per maschi pieni di testosterone ma poco cervello, come il suo proprietario’. Quando lo aveva letto aveva riso a lungo, e si era ripromesso di riservare un po' dei suoi ormoni per la stronza, se avesse osato ripresentarsi, ma finora non era successo. Peccato.

 

 

(Continua a leggere...)


 

 

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-3- 

 

 

“Allora, Pam… Raccontami un po’ di come hai deciso di diventare Creatrice. Quando ci siamo incontrati, tre anni fa, non mi hai dato l’idea di avere chissà quale spiccato istinto materno.”

Pam sorseggiava con eleganza il suo Cosmopolitan corretto al 20% di vero B positivo umano, non sintetico. “Mmm… Erano almeno quarant’anni che non assaggiavo una cosa del genere”, commentò per tutta risposta, distrattamente.

Raistan era appollaiato sul suo trono gotico ricoperto di pelle nera. Dal piccolo soppalco su cui si trovava il trono, si poteva dominare con facilità tutto quello che accadeva nel grande locale; naturalmente, si aveva una perfetta visione di entrambe le gabbie.

 

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

 

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- 4 -

 

Babyvamp Jessica

(il blog di Jessica Hamby)

 

 

17 Gennaio

 

Bentrovati, amici blogger, non crederete mai dov'è finita la vostra Jess! Niente meno che in Europa, ad Amsterdam, per la precisione!

 

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

 

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- 5 -

 

Babyvamp Jessica

(il blog di Jessica Hamby)

 

 

18 Gennaio

 

 

Ciao fangbangers e creature della notte, rieccomi qui direttamente da Amsterdam, Paesi Bassi, Europa.

Vi avevo promesso che vi avrei fatto sapere, e lo farò, anche se non sono esattamente dell’umore giusto. Dov’eravamo rimasti? Mmm… Ah, già, a me che mi ero decisa a mettermi il corsetto di Victoria’s Secret e a piombare nell’ufficio di Raistan per sedurlo senza pietà. La prima cosa che è andata storta è stata proprio il corsetto.

 

 

(Continua a leggere...)

 

 

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- 6-

  

(Raistan)

  


Lo sapevo, caro lettore. L'ho sempre sospettato. Queste femmine tutte insieme mi faranno finire al manicomio. Spero solo che Eric se le riprenda in fretta, o non uscirò vivo da queste nottate. Non fanno che litigare tra di loro, e verso di me non ci sono mezze misure: o mi assaltano per scoparmi, o tentano di uccidermi. Non ce la posso fare. Sì, ho capito, vuoi i dettagli.

Allora, prima è stato il turno della ragazzina con i capelli rossi, Jess. È destinata a diventare una vera bomba sexy, non appena prenderà davvero coscienza dei suoi notevoli mezzi, ed è anche piuttosto intraprendente, per l'età che ha, ma non riesco a considerarla come una preda, anche se ho dovuto fare appello a tutto il mio autocontrollo per non abusare di lei in modi molto perversi e fantasiosi. Cazzo, finalmente avevo trovato una vergine e me la sono lasciata scappare! A volte penso di essermi davvero rammollito, ma mi fa tenerezza, sarebbe come scoparmi Gimmick, il mio coniglio di pezza, anche se un Gimmick fasciato in un vestito di pelle rossa che lì per lì ha rischiato di farmi schizzare gli occhi fuori dalla testa. È stato difficile riprendere possesso delle mie facoltà mentali, ma il bello doveva ancora arrivare.

 

(Continua a leggere..)

 

 

 

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7-

 

 

To:  Eric <billisabitch@vampmail.com>

Subject:  “A bloody mess”

 

Eric, sono Jessica. Ho provato a contattarti su Skype, ma eri sempre offline. Non voglio allarmarti ma la situazione qui è precipitata, credo che dovremmo tornare al più presto a Shreveport tutte e tre. Pam mi odia, dice che è tutta colpa mia se si è lasciata andare con Raistan ed è successo quello che è successo. Ma io come potevo immaginare un simile casino? E poi che ne sapevo che è innamorata cotta di Raistan?

Cercherò di spiegarti in breve quello che è successo, ma non sono mai stata brava con i riassunti.

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

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8-

 

 

 

Era passata circa un’ora dal termine del combattimento, e le ferite di Tara si erano ormai rimarginate quasi completamente – anche grazie al sangue di Annika e Lysanne, le due gemelle che Pam aveva procurato per far rimettere in sesto la sua progenie – quando Jessica entrò nel salottino a passo di carica stringendo fra le braccia il pc e quasi ansimando.

“Ragazze! E’ successa una co… dovete vedere questo, subito!”

Appoggiò il computer sul tavolino e cliccò sull’icona di una finestra che si aprì rivelando un video. Un altro paio di click e sullo schermo comparve la faccia di Sookie Stackhouse.

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

 

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- 9-

 

 

 

“Mmmhhh… mi sento tutto indolenzito” si lagnò Raistan stiracchiandosi, mentre scendeva la scaletta dell’aereo. A Dallas erano le venti e trenta: grazie alle circa sette ore di fuso orario in meno, questa volta non era stato necessario viaggiare chiusi nelle casse. La notte li aveva accompagnati come un cagnolino fedele durante tutto il tragitto.

“Ma guarda, non riesco proprio a immaginare il perché”, mugugnò Tara tra i denti.

“Cosa vorresti dire, Cassius?”

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

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-10-

 

 

Un attimo di silenzio interdetto calò sulla strana compagnia, mentre tutti osservavano il paesaggio schiarire sotto l'avanzare inesorabile del nuovo giorno. La neve ricopriva ogni cosa sotto il suo manto, mentre dal cielo grossi fiocchi sembravano annunciare un nuovo peggioramento delle condizioni atmosferiche. Non una bella notizia per quattro vampiri e un'umana spersi nel nulla a bordo di un SUV, a pochi minuti dall'alba.

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

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-11-

 

 

 

In quello stesso istante, sdraiato scompostamente sul pavimento lurido della cella in cui si erano rifugiati, Raistan aprì gli occhi di scatto, saltando a sedere con un sobbalzo e un ringhio. Il movimento brusco diede il colpo di grazia al suo stomaco già duramente messo alla prova dalla veglia forzata, e l'olandese si voltò di lato, vomitando i resti del suo ultimo pasto tra un mare di imprecazioni nella sua lingua madre. Si accorse di quello che stringeva ancora in mano e lo lasciò cadere con un sibilo di dolore. Il proiettile. Il proiettile d'argento che aveva tenuto chiuso nel palmo fino a quel momento per impedirsi di scivolare troppo in profondità nel sonno. Un vero tormento, ma aveva funzionato, anche se si sentiva da schifo, debole e con le vertigini che riacutizzavano la nausea, facendogli soltanto desiderare di chiudere di nuovo gli occhi e di dormire, dormire sul serio. Ma cos'è che lo aveva svegliato?

 

(Continua a leggere...)


 

 

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-12-

 

 

Raistan riaprì gli occhi, dopo che la coscienza lo aveva abbandonato per qualche istante troppo breve a causa del dolore atroce che gli aveva infiammato le labbra e la bocca intera. Cercò di mettere a fuoco l’ambiente che lo circondava, ma gli occhi faticavano a distinguere le forme, confuse l’una nell’altra in una nebbia di macchie grigie e nere. Tra esse, nessuna sembrava somigliare alla sagoma di Billith; e tuttavia alcune si muovevano, guizzando in ogni direzione come enormi pipistrelli senza forma. Potevano essere davvero pipistrelli? Ne dubitava. Il panico iniziò a pulsare in lui come uno sfarfallio di ali impazzite. Come avrebbe potuto gridare aiuto se la sua bocca… Cazzo, la sua bocca… La sua bocca! Si portò due dita tremanti alle labbra, per capire cosa gli avesse fatto quella creatura immonda… e, tastando con cautela, scoprì con orrore che il labbro superiore e quello inferiore erano sigillati, come se la pelle si fosse disciolta e poi cauterizzata assieme.

Era mostruoso.

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

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-13-

 

“Eric! Eric, non... stupido, stupido vichingo!” sibilò Pam nel tentativo di trattenere il vampiro che per più di un secolo era stato il suo maker. “Cosa diavolo sta facendo?!”

“Credo... credo che voglia impedire a Billith di fare a pezzi Raistan. Sembra già a buon punto...”

Pam non resistette e si sporse oltre l'angolo per vedere che cosa stava succedendo poche decine di metri più in là.

“Ehi, mi fai male, non stringermi in questo modo, non sono un peluche!” protestò Sookie, che rischiava di soffocare nella presa ferrea della vampira, troppo tesa per dosare la propria forza. La stretta si allentò un tantino, ma le due donne rimasero come abbracciate, trattenendo il fiato per la sorte dei due compagni.

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

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-14-

 

 

Il ghigno sul volto di Billith si spense all’improvviso.

Qualcosa era cambiato. Una presenza sconosciuta, estranea, si era intromessa nelle menti dei due combattenti, ostacolando il controllo mentale che Loro esercitavano su Eric Northman attraverso il bracciale d’argento. Chi poteva essere? Qualcuno… qualcuno che si trovava lontano, molto lontano. Non c’era alcun pericolo. Eppure, perché i due vampiri maschi avevano smesso di lottare e si stavano scambiando occhiate dense di significati che a Loro erano preclusi? Perché le femmine avevano smesso di agitarsi come piccoli vermetti appesi all’amo e sembravano trattenere tutte il respiro, compresa l’umana?

 

(Continua a leggere...)

 

 

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- 15 -

 

 

'Cazzo! Hai sentito? Era la ragazzina.' - urlò Raistan mentalmente, trasalendo e interrompendo la ricerca frenetica di quel misterioso qualcosa-di-ferro che avrebbe permesso loro di superare lo sbarramento di spiriti che bloccava loro la strada. In quel momento non li stavano tormentando, sembravano in attesa di direttive, e si limitavano a fluttuare loro intorno, come se li stessero studiando. Di tanto in tanto, nel groviglio di vapore nero che formava le loro membra impalpabili, emergeva qualcosa di simile a un viso, distorto dalla sofferenza e dalla tristezza. Quel posto era un incubo adesso che era abbandonato, ma non doveva essere stato molto meglio quando era in funzione. Tutto quel buio... quelle celle... tutta quella disperazione che ancora aleggiava nell'aria...

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

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-16-

 

 

Fu difficile non trasalire come un qualsiasi vile umano davanti allo spettacolo che si dipanò di fronte ai suoi occhi. La prima cosa che Raistan registrò, una volta varcata la soglia che conduceva nell’oscurità più integrale, fu la poltiglia. La poltiglia scarlatta, simile a marmellata di ciliegie, che ingombrava parte del pavimento e in mezzo alla quale, fra frammenti di ossa e di tendini, dopo qualche istante di sbigottimento riconobbe gli abiti di Isabel Beaumont. Raistan non poté fare altro che sbattere le palpebre e lasciare che si inumidissero un poco al pensiero di come la principessa di Castiglia avesse incontrato la vera morte dopo tanti secoli. Sarai vendicata, Isabel, disse a se stesso con amarezza, non potendo recitare per lei una preghiera di addio neppure se avesse voluto, considerato lo stato in cui versava ciò che una volta era la sua bocca.

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

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-17-

 

 

'Vieni da me, piccolo, dobbiamo fare presto. Mi senti, Raistan?'

La sentiva, ma si bloccò in mezzo al corridoio che stava percorrendo guardingo con Eric e portò le mani alle testa, artigliandosi i capelli.

'Oh no... no... no...'

“Che ti prende, Olandese? Che stai facendo?” gli sibilò Eric prendendolo per un braccio e tentando di trascinarlo in avanti, scrutando con preoccupazione il suo viso, in cui gli occhi sgranati testimoniavano sgomento e orrore. Raistan si divincolò con un ringhio, continuando a scrollare la testa.

“Cos’è successo? Cos’hai sentito? Parla, per tutti gli dei del Valhalla!”

'Shibeen... Shibeen è qui...'

 

 

(Continua a leggere...)

 

 

 

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EPILOGO

 

 

 

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Commenti: 7
  • #1

    Aria (giovedì, 07 febbraio 2013 17:36)

    Dato che ho già lasciato un commentino su fb, copio-incollo:
    Giuro che al pensiero del Fangtasia in chiusura mi è venuto da piangere come Ginger: che catastrofe, davvero!
    Condivido pure il dispiacere di Pam che avrebbe voluto andare in Europa con Eric.
    Ma si sa, lui è ormai da almeno tre stagioni che si sacrifica e non ha un attimo di pace. Sigh.
    E tutto, in massima parte, per colpa di “… quella patetica mezza cartuccia di Bill” che continua a rispuntare in forme sempre più potenziate ed odiose. Mah!
    Ho poi auspicato che Raistan si dimostri cortese con le sue ospiti (senza attendersi "ritorni", spero ;).
    Del resto, con Pam, si sa che c'è (o c'è stata)una certa reciproca "simpatia". :)
    Ma mi chiedo se andrà d'accordo con Tara (in fondo anche lei ha esperienza di combattimenti in gabbia, sia pure sui generis) e con baby Jessica.
    Ma, soprattutto, mi chiedo se e come Emma reagirà alla visita delle tre vampire.
    Al suo posto non ne sarei particolarmente entusiasta...e non può neppure consolarsi ricevendo pure Eric. Che ingiustizia! ;)

  • #2

    raistanvanhoeck (giovedì, 07 febbraio 2013 17:44)

    La reazione di Emma la assaporerete la prossima volta ahahah mi viene già da ridere. Dire che è poco entusiasta è usare un pallido eufemismo!

  • #3

    Claudia (giovedì, 07 febbraio 2013 18:00)

    @Aria: che catastrofe, infatti. Confesso che anche a me è quasi scesa la lacrimuccia quando ho dovuto scrivere della chiusura del Fangtasia (che, tuttavia, spero sia solo temporanea). Ma era necessario per rendere plausibile la trasferta di Pam & co.
    Chissà come si evolverà questa situazione?

  • #4

    raistanvanhoeck (giovedì, 07 febbraio 2013 18:25)

    Claudia lo chiede perchè non lo sappiamo nemmeno noi ahahahahha. No, dai, un paio di ideuzze interessanti per voi ce l'abbiamo!

  • #5

    Marina (giovedì, 07 febbraio 2013 18:31)

    Uhaoo!! che bello! Una storia nuova! Brave Lucia e Claudia!

  • #6

    Mabel (giovedì, 07 febbraio 2013 18:55)

    Come scrivevo su fb... Bello leggere di Eric ( ormai lui è una sorta di unico e vero Eric per me a parte il mio gatto :P) Tara è sempre simpatica come la nebbia in autostrada di notte... Parafrasando una vecchia canzone di Bryan Adams. the only thing tha looks good on her is... MY BOOT'S FOOTPRINT... Su Raistan che faccia il carino con le tre non ci scommetterei... Sono in trepidante attesa del seguito!

  • #7

    raistanvanhoeck (giovedì, 07 febbraio 2013 19:57)

    @Marina: grazie, ci divertiremo... noi due di sicuro, spero anche voi.
    @Mabel: Tara vedrai che sarà persuasa da Raist ad abbassare la crestina. E sul fatto della carineria di Raist... potremmo stupirvi!